CRESCONO LE TASSE SUL LAVORO: lo dicono i dati OCSE.
Sempre più pesante la mano del fisco sui salari in Italia.
Il cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti continua crescere inesorabilmente. Negli ultimi cinque anni - si legge in un report dell'Ocse - è aumentato di 1,8 punti percentuali, passando dal 47,2% del 2010 al 49% dello scorso anno.
L'Unione europea continua a ripetercelo.
Ma il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan sembra far finta di niente. Anzi. La scorsa settimana ha addirittura fatto diramare un nota dal dicastero in cui attribuiva al governo Renzi numerose misure di alleggerimento della pressione fiscale sui fattori produttivi: l'abolizione del costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap a partire dal 2015, il super-ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali dal 2016, la riduzione dell'aliquota Ires a partire dal 2017, nonché l'erogazione del bonus 80 euro a partire dal 2014.
Il tutto, spiegava ancora il Mef, con effetti rilevanti nella riduzione del cuneo fiscale. Le parole del ministero cozzano con la realtà. Rispetto alla media dei paesi Ocse, che si ferma al 35,9%, il Fisco italiano è arrivato ad essere del 13,1% più pesante.
Negli anni la forbice si è andata allargando di un punto percentuale.
I dati contenuti nelle ultime tabelle pubblicate dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, mostrano che negli ultimi tre anni il "Belpaese" immaginario di Renzi ha conservato il quinto posto su una classifica di 34 paesi per il peso del fisco sul salario del lavoratore.
L'Unione europea continua a ripetercelo.
Ma il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan sembra far finta di niente. Anzi. La scorsa settimana ha addirittura fatto diramare un nota dal dicastero in cui attribuiva al governo Renzi numerose misure di alleggerimento della pressione fiscale sui fattori produttivi: l'abolizione del costo del lavoro dalla base imponibile dell'Irap a partire dal 2015, il super-ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali dal 2016, la riduzione dell'aliquota Ires a partire dal 2017, nonché l'erogazione del bonus 80 euro a partire dal 2014.
Il tutto, spiegava ancora il Mef, con effetti rilevanti nella riduzione del cuneo fiscale. Le parole del ministero cozzano con la realtà. Rispetto alla media dei paesi Ocse, che si ferma al 35,9%, il Fisco italiano è arrivato ad essere del 13,1% più pesante.
Negli anni la forbice si è andata allargando di un punto percentuale.
I dati contenuti nelle ultime tabelle pubblicate dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, mostrano che negli ultimi tre anni il "Belpaese" immaginario di Renzi ha conservato il quinto posto su una classifica di 34 paesi per il peso del fisco sul salario del lavoratore.