Reddito minimo garantito o di cittadinanza per sconfiggere la povertà. E' questa l'idea del neo presidente dell'Inps Tito Boeri. Ma in cosa consiste la sua proposta?
Un reddito minimo destinato ai cittadini più poveri è l’idea lanciata da Tito Boeri (ancor prima dal M5S), economista della Bocconi, da poco nominato presidente dell’Inps dall'attuale Presidente del Consiglio Renzi. Come mai Renzi non ne parla mai in TV e ridicolizza invece la proposta del M5S in merito al reddito di cittadinanza? E Salvini, cosa intende fare per i più poveri e disoccupati? Alla manifestazione di Salvini, svolta a Roma il 28 Febbraio, le parole sono state no immigrati (perchè prenderebbero 35 euro al giorno e alloggiano in Hotel di lusso informazioni oltretutto false), flat tax che agevola solo i ricchi, nessuna tranciabilità del denaro contante. Insomma un perfetto e futuro alleato alle politiche di Berlusconi e condannato per frode fiscale. Infatti, il 14% di gradimento nei sondaggi della Lega Nord non consentirà mai a Salvini di governare andando da solo alle future elezioni politiche.
La proposta di Boeri La realtà in cui opera il Sia è decisamente ristretta: finora a essere coinvolte sono state 27 mila persone, permettendo quindi al sussidio di non incidere troppo sulle casse pubbliche. Diverso, ovviamente, sarebbe lo scenario a livello nazionale ipotizzato da Boeri. Il neo Presidente dell’Inps, infatti, dopo aver affermato che, «bisognerebbe spendere meglio le risorse pubbliche, prevedendo per esempio un reddito minimo per contrastare le situazioni di povertà, finanziato dalla fiscalità generale» ha anche aggiunto che la soluzione ai 6 milioni di persone che non hanno i mezzi per condurre una vita dignitosa sarebbe l’istituzione di un assegno assicurato a tutti coloro che non arrivano a un introito mensile minimo. | |
La questione dice Boeri è urgente:
«La rete di protezione sociale in Italia ha ancora maglie troppo larghe. Il forte incremento dell’incidenza della povertà negli ultimi sette anni soprattutto fra i più giovani ne è la testimonianza.
L’Italia ha bisogno non solo di un grande ente previdenziale pubblico, ma anche di un istituto di sicurezza sociale, intesa prioritariamente come un argine contro la povertà. L’Inps ha già in questi anni ampliato notevolmente il proprio raggio d’azione e dovrà farlo ancora di più negli anni a venire.»
«La rete di protezione sociale in Italia ha ancora maglie troppo larghe. Il forte incremento dell’incidenza della povertà negli ultimi sette anni soprattutto fra i più giovani ne è la testimonianza.
L’Italia ha bisogno non solo di un grande ente previdenziale pubblico, ma anche di un istituto di sicurezza sociale, intesa prioritariamente come un argine contro la povertà. L’Inps ha già in questi anni ampliato notevolmente il proprio raggio d’azione e dovrà farlo ancora di più negli anni a venire.»
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Ma qual è, dunque, la proposta di Boeri?
Per l’economista la soluzione per trovare le risorse per garantire le coperture è il ricalcolo con l’attuale metodo contributivo dei trattamenti pensionistici pagati sulla base del vecchio e generoso sistema retributivo.
In sostanza, per Boeri, chi prende più di quanto abbia versato dovrebbe pagare una tassa con aliquota progressiva crescente.
«Faremo un’operazione trasparenza. Uno studio per categorie mettendo a confronto l’importo delle pensioni in pagamento con quello che si ottiene dal ricalcolo col contributivo. Sulla base di questi dati potremo formulare proposte di intervento in linea con quel ruolo propositivo dell’Inps che rivendico».
questo è quello che ha promesso il Presidente dell’istituto previdenziale.
Per l’economista la soluzione per trovare le risorse per garantire le coperture è il ricalcolo con l’attuale metodo contributivo dei trattamenti pensionistici pagati sulla base del vecchio e generoso sistema retributivo.
In sostanza, per Boeri, chi prende più di quanto abbia versato dovrebbe pagare una tassa con aliquota progressiva crescente.
«Faremo un’operazione trasparenza. Uno studio per categorie mettendo a confronto l’importo delle pensioni in pagamento con quello che si ottiene dal ricalcolo col contributivo. Sulla base di questi dati potremo formulare proposte di intervento in linea con quel ruolo propositivo dell’Inps che rivendico».
questo è quello che ha promesso il Presidente dell’istituto previdenziale.
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