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Formazione professionale siciliana, Corrao M5S: "interrogazione in Commissione Europea".

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FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIANA

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Il caso Enti di formazione in Sicilia sbarca in Europa. A porre all’attenzione della Commissione Europea sullo stato di disagio che stanno attraversando gli operatori della formazione professionale ed i relativi scandali sulla gestione di tali Enti, è il parlamentare europeo siciliano Ignazio Corrao M5S, che in queste ore ha predisposto una apposita interrogazione alla Commissione Europea.

“In Sicilia la maggioranza del personale degli Enti di formazione professionale – si legge nell’interrogazione- denuncia il grave stato di disagio in cui si trova ormai da lunghi mesi. Scioperi, sit-in e manifestazioni varie poco hanno inciso nella sensibilizzazione delle Istituzioni ad intervenire fattivamente per risolvere la grave situazione in cui versano gli indispensabili operatori della formazione.
Considerando che la Regione siciliana sta attraversando un periodo di deindustrializzazione e di grave crisi occupazionale (punte del 60%) e che, ancor più oggi, necessita del pieno sostegno da parte delle Istituzioni nazionali ed europee. Considerato che l'Autorità di Gestione siciliana, oltre ad attraversare una grave crisi di liquidità, non riesce ad attivare misure urgenti per sbloccare le retribuzioni arretrate da 10 a 24 mesi, nonostante la disponibilità e l'impegno delle somme del PO FSE 2007/2013 e quelle PAR-FAS.
Chiedo alla Commissione se è al corrente della grave situazione in cui versa il fondamentale settore formativo in una regione con gravi problemi strutturali e congiunturali come la Sicilia? Se ne è al corrente, che azioni intende intraprendere per scongiurare l'aumento della tensione sociale e il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati a livello comunitario? Inoltre – conclude Corrao nel suo atto parlamentare - come intende sanzionare i responsabili del mancato raggiungimento dei suindicati obiettivi?"
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M5S: via direttore TG1 e le dichiarazioni di Di Maio.

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M5S
M5S: VIA IL DIRETTORE DEL TG1

M5S: via il direttore del TG1 e le dichiarazioni del Vicepresidente della Camera Di Maio (M5S).

"Al Presidente della Rai, secondo quanto specificato dall’articolo 3 del «Testo Unico della Radiotelevisione», «sono principi fondamentali del sistema radiotelevisivo la garanzia della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione radiotelevisiva, la tutela della libertà di espressione di ogni individuo, inclusa la libertà di opinione e quella di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza limiti di frontiere, l'obiettività, la completezza, la lealtà e l'imparzialità dell'informazione, l'apertura alle diverse opinioni e tendenze politiche, sociali, culturali e religiose». Nel corso dell’edizione serale delle ore 20 del Tg1 del 22 agosto, a parere dell’interrogante è andato in onda un servizio che clamorosamente distorce la realtà dei fatti, contravvenendo ai succitati principi.
La questione tocca un argomento profondamente delicato: l’assassinio-esecuzione da parte dei jihadisti del giornalista statunitense James Foley e la guerra al terrorismo condotta dalle forze occidentali. Il mezzobusto Alberto Matano affermava: «E sull’atteggiamento da tenere con gli islamisti dell’Isis i Cinque Stelle sono di nuovo nella bufera. Grillo dice: “non è vero che dialoghiamo con i terroristi”, ma Di Battista insiste: “Foley è stato ucciso dall’imperialismo americano”».
La dichiarazione di Matano è assolutamente falsa e non rispondente alla realtà dei fatti. Nel post menzionato Di Battista sviluppa un altro tipo di ragionamento secondo il quale violenza genera violenza e, anzi, definisce l’esecuzione «indecente, barbara, inaccettabile» Così recita un testo a firma Dalila Nesci, Alberto Airola, Mirella Liuzzi, Lello Ciampolillo, Gianni Girotto - componenti M5S della Commissione di Vigilanza RAI, pubblicato sul blog di Beppe Grillo. "E' evidente l’assoluta discordanza tra quanto scritto da Di Battista e la ricostruzione di Alberto Matano secondo cui il deputato avrebbe detto che «Foley è stato ucciso dall’imperialismo americano».
Stesso atteggiamento inveritiero e assolutamente lontano dai fatti è stato tenuto dalla giornalista Claudia Mazzola nel servizio andato poi in onda che, inzialmente, riprende un videomessaggio di Beppe Grillo durante il quale si toccano diverse questioni (dalla crisi economica allo stato drammatico del nostro Paese). Di undici minuti, però, la Mazzola riprende soltanto 15 secondi, riportando esclusivamente le parole rivolte al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, oscurando tutto il resto e dichiarando, falsamente: «undici minuti di videomessaggio conditi di insulti al premier». In riferimento al post di Alessandro Di Battista dichiara la Mazzola: «se l’intenzione di Grillo era quella di chiarire da che parte sta il Movimento nella lotta al terrorismo, l’operazione riesce a metà.
Ad azzopparla ancora Di Battista con questo nuovo post: “penso che la violenza sia figlia in parte della violenza dell’imperialismo americano. La violenza porta violenza”, scrive il deputato M5S». Fanno seguito, poi, le dichiarazioni critiche e contrarie di tutte le forze politiche senza che invece venga dato il minimo diritto di replica allo stesso MoVimento Cinque Stelle.
Un servizio presentato e sviluppato in questo modo offre un resoconto falso che veicola al cittadino-telespettatore un concetto assolutamente distorto. La disinformazione di cui si è reso protagonista il Tg1 è di una gravità assoluta. Si chiede di sapere: - quali provvedimenti intenda assumere nei confronti del mezzobusto Alberto Matano e della giornalista Claudia Mazzola; - se non ritenga opportuno sollevare dall’incarico il direttore del Tg1 Mario Orfeo, primo responsabile di una palese disinformazione, in evidente contrasto con i principi di imparzialità e oggettività dell’informazione, ricordati in premessa; - quali azioni intenda assumere affinché venga garantita al cittadino una maggiore obiettività dell’informazione".

Di Maio (M5S):

«Su Isis l’unico documento ufficiale del Movimento è la risoluzione che abbiamo presentato. Penso che sia una organizzazione terroristica che preoccupa, ma che non si può combattere con le bombe». Lo ha detto in un'intervista al Corsera Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera. Cosa va fatto? «Quello che suggeriamo è creare dei corridoi umanitari per portare via da quei luoghi le persone che sono in pericolo e togliere le armi a chi le ha, non darle a chi non le ha».

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M5S, Beppe Grillo: "Riprendiamoci il Paese".

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Beppe Grillo contro Renzi: "E' bugiardo, falso e ipocrita. Si faccia eleggere".

Il leader del M5S contro Renzi: "E' bugiardo, falso e ipocrita. Si faccia eleggere". Poi la controreplica: "Noi con i terroristi? Sue schifezze. Vedrò se ci sono gli estremi per chiedergli i danni"

Beppe Grillo - "Noi dobbiamo, assolutamente, riprenderci il Paese. Dobbiamo andare a governare noi. So che vi sembra strano che un comico vi dica queste cose, ma bisogna che il Movimento si riprenda il Paese e piano piano inizieremo a fare il reddito di cittadinanza, perché non bisogna mollare milioni di persone sulla soglia della fame in Italia. Mi vergogno a vivere in un Paese così, e questi qui danno ottanta euro in busta, sotto le elezioni". Lo dice Beppe Grillo in un videomessaggio pubblicato sul suo blog in cui rispolvera parole al vetriolo contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dopo mesi di apparente tregua.

"Vi devo parlare di questo Presidente del Consiglio, che non è stato eletto da nessuno: che vada alle politiche e che si faccia eleggere dal popolo italiano! Vorrei far capire a chi l'ha votato che non ha mantenuto nulla di quello che ha detto", incalza il leader del M5S definendolo "un bugiardo, un falso e un ipocrita". E le sue riforme, dice, "sono una truffa". "Vorrei andare a elezioni per determinare se il popolo italiano vuole essere preso ancora per il c... da questo cartone animato che gira e sloganizza tutto". Per Grillo "questo governo, questo ebetino, è il peggiore di tutti". E se "lo incontrassi adesso l'Ebete, gli darei anche uno scappellotto, come quelli a scuola".

Il suo intervento, spiega Grillo, è necessario perché "c'è una campagna stampa contro il M5S che è vergognosa: siamo a favore del terrorismo, dialoghiamo con i terroristi e non con il governo... Queste sono schifezze del nostro ebetino presidente del consiglio". Per le sue parole "vedrò se ci sono gli estremi per chiedergli i danni in nome mio e del popolo italiano".

"Io non ho niente da guadagnare in questa operazione, ho solo da rimetterci, che cosa ho guadagnato? Non voglio un posto in Parlamento. Ho perso dei soldi perché potevo fare la mia carriera tranquillamente, allora che cosa ci guadagno?". Lo dice Beppe Grillo in un videomessaggio postato sul blog da Marina di Bibbona.

"Abbiamo bisogno di un pensiero nuovo", per questo sottolinea il leader M5S bisogna andare al voto. E "non sono io che dovrete votare, ma un pensiero, di economia, di politica, un po' diverso. Il reddito di cittadinanza è un pensiero che va oltre questi deficienti qua che sono al governo, perché sono degli incompetenti, va oltre, vuole dire tenere su la classe medio bassa, non abbandonare nessuno, vuole dire lanciare la piccola e media impresa, il turismo".

"Sono degli incompetenti - accusa Grillo - e oltre all'incompetenza hanno questa vena di disonestà perenne! È un sistema che viene giù, marcio. Dimezziamo tutti i parlamentari, come abbiamo chiesto noi, due legislature e poi a casa, senza soldi, senza rimborsi, togliere i vitalizi. Dare i vitalizi a gente condannata e messa in galera? Berlusconi prende ottomila euro di vitalizio - fa osservare - Dell'Utri 4mila euro. Ma stiamo scherzando?! Ma basta. Siamo rivoluzionari, siamo molto rivoluzionari, vogliamo essere onesti, per bene e prenderci il paese, con metodi democratici".

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Giustizia, M5S : no ad un incontro solo di facciata.

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Riforma della Giustizia: M5S
Giustizia, M5S: no ad un incontro solo di facciata

Giustizia, M5S: no ad un incontro solo di facciata.

"Proviamo un senso di ribrezzo nel constatare che un presidente del Consiglio possa ancora scendere a patti con Berlusconi sulla giustizia". Lo scrivono i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle delle commissioni Giustizia di Camera e Senato sul blog di Grillo spiegando, in una lettera al ministro Andrea Orlando, perché non si siederanno oggi al tavolo sulla riforma della giustizia, in corso in via Arenula.
"Siamo contrari agli incontri 'di facciata' al chiuso delle stanze - scrivono i pentastellati - riteniamo che in Italia la giustizia necessiti di un impegno serio e trasparente. Serve una vera legge anticorruzione, che ripenalizzi il falso in bilancio, la corruzione e concussione. Serve una norma che riveda il sistema della prescrizione penale perchè l'attuale formulazione permette, a chi commette reati, soprattutto contro la pubblica amministrazione, di non pagare per le proprie colpe, incentivando, per ciò stesso, la corruzione". "In primo luogo - spiegano deputati e senatori M5S rivolgendosi al guardasigilli -, siamo in presenza di un tipico caso, da parte sua, di scortesia istituzionale. Aspettavamo da ben 7 giorni una risposta a una nostra email, reiterata il 18 agosto, in cui le chiedevamo, prima dell'incontro, di conoscere più dettagliatamente i contenuti dello stesso, giacché non siamo disponibili a una chiacchierata ferragostana sul più e il meno". "Abbiamo già avuto occasione - continua la lettera - di confrontarci su quelle che per noi sono le vere priorità in tema di giustizia per il nostro Paese. Le abbiamo portato a giugno le nostre proposte in materia di anticorruzione. Ci siamo incontrati a inizio agosto per discutere di processo civile, penale e norme contro la criminalità economica. Da allora il silenzio, a parte le interviste sui giornali giusto per dare l'impressione che qualcosa si stava muovendo". Secondo il movimento quindi "una volta attuate le vere priorità potremmo pensare a tutto il resto, come ad esempio un nuovo modello di Csm, svincolato da logiche correntizie e partitiche". Infine, dal M5S un chiaro ammonimento: "Ministro Orlando, è finito il tempo delle chiacchiere e degli slogan usando le slides. E' arrivato il momento dei fatti. Quando il suo governo avrà le idee chiare ce lo faccia sapere".
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