Dal 1 gennaio 2015 riceveranno il famoso bonus di 80 euro non solo i lavoratori con meno di 1.500 euro al mese, ma anche le neomamme nei primi 3 anni di vita del bambino.
Dal 1 gennaio 2015 riceveranno il famoso bonus di 80 euro non solo i lavoratori con meno di 1.500 euro al mese (per una soglia massima di 26.000 euro lordi), ma anche le neomamme nei primi 3 anni di vita del bambino, a patto che la famiglia non superi il reddito annuo lordo di 90.000 euro.
Il bonus mamma da 80 euro sarà cumulabile con l'altro bonus da 80 euro, per cui ci saranno famiglie che riceveranno una duplice agevolazione statale (ovviamente nei limiti dei requisiti richiesti).
Questa è la nuova misura che ha pensato Renzi per aiutare le famiglie italiane, destinandogli circa mezzo miliardo tramite il cosiddetto "Fondo famiglia" (art. 13 della Legge di Stabilità).
Per calcolare l'onere finanziario a carico dello Stato occorre fare un semplice calcolo. Se, secondi i dati ISTAT, nel 2013 in Italia sono nati 514.000 bambini, dato che registra un minimo storico, e se il trend rimanesse inalterato, lo Stato dovrebbe sborsare circa 493 milioni di euro (80 euro per 12 mesi, circa 960 euro annuali) nel corso del 2015.
Ecco l'annuncio del Premier Renzi durante la trasmissione Domenica Live di Barbara D'Urso.
Come spiega Renzi "dal 2015 gli 80 euro andranno anche alle mamme, o ai papà a seconda dei casi", ancora da definire, per lanciare un segnale chiaro: aiutare chi non vota, al bando la demagogia (sarà vero?).
A chi è rivolto il bonus mamme? La misura sembrerebbe rivolta ai figli di tutti i residenti in Italia, anche se non in possesso della cittadinanza italiana.
A riguardo i dati disponibili rivelano che:
- l'82% delle nascite viene da donne italiane;
- il 18% da donne straniere.
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