Contestazioni a Milano per il caso EXPO (la Regione governata dalla Lega Nord con Maroni)
Matteo Renzi. Nessuna marcia indietro sull’Expo. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, arriva a Milano per ribadire con forza la centralità dell’appuntamento dopo l’inchiesta sugli appalti e gli arresti: "Non ci lasceremo rubare il futuro dai ladri".
LA CONTESTAZIONE E FISCHI PER IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Nel percorrere a piedi il tratto di strada che lo separava dalla sede dell’incontro, Renzi si è imbattuto con un gruppo di attivisti dei comitati per la casa a Milano, a poche decine di metri dalla sede dell’Expo, che ha protestato contro il premier. Il gruppo composta da un centinaio di persone si è avvicinato alle transenne, bloccato dagli agenti in tenuta anti-sommossa, e srotolato uno striscione con scritto `Sgomberiamo Renzi´. `Stop sfratti sgomberi e pignoramenti´, si legge sui cartelli. Sotto accusa la priorità data dal premier nella sua visita e la scelta «di metterci la faccia per ripulire dalla mafia come fossero tutti amici suoi, mentre in Parlamento si discute un job act che cancella ogni tipo di diritto sul lavoro». I contestatori hanno urlato frasi come “Expo è una truffa” ed esposto cartelli con la scritta “una sola grande opera, casa per tutti”.
GRILLO A MILANO
Nel pomeriggio è poi arrivato a Milano anche Beppe Grillo, che ha tenuto una conferenza stampa. Il leader M5S, parlando dell’inchiesta sull’Expo, ha detto che «la magistratura si sta muovendo, secondo me, perché sa che c’è una forza politica importante, forse la prima del Paese, che non gli va contro. Ecco perché sono intervenuti dopo che siamo andati noi all’Expo». Il comico ha definito l’esposizione «un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro pubblico. Non è stata costruita per dare un’immagine all’estero dei migliori prodotti italiani. L’hanno fatta per riciclare denaro pubblico. È un sistema tutto a debito che si alimenta così. È una grandissima putt... Altro che andare avanti, noi daremo un giro di vite». Poi è tornato sulla sua partecipazione a Porta a Porta: «Vespa rappresenta quell’elettorato che pensa che io sia Hitler. Abbiamo 22 milioni di pensionati, anche io sono un pensionato. Vado lì per rivolgermi a quella gente di una certa età che ha un pregiudizio su di me e per dirgli che non sono né un violento né un esagitato».
LA CONTESTAZIONE E FISCHI PER IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Nel percorrere a piedi il tratto di strada che lo separava dalla sede dell’incontro, Renzi si è imbattuto con un gruppo di attivisti dei comitati per la casa a Milano, a poche decine di metri dalla sede dell’Expo, che ha protestato contro il premier. Il gruppo composta da un centinaio di persone si è avvicinato alle transenne, bloccato dagli agenti in tenuta anti-sommossa, e srotolato uno striscione con scritto `Sgomberiamo Renzi´. `Stop sfratti sgomberi e pignoramenti´, si legge sui cartelli. Sotto accusa la priorità data dal premier nella sua visita e la scelta «di metterci la faccia per ripulire dalla mafia come fossero tutti amici suoi, mentre in Parlamento si discute un job act che cancella ogni tipo di diritto sul lavoro». I contestatori hanno urlato frasi come “Expo è una truffa” ed esposto cartelli con la scritta “una sola grande opera, casa per tutti”.
GRILLO A MILANO
Nel pomeriggio è poi arrivato a Milano anche Beppe Grillo, che ha tenuto una conferenza stampa. Il leader M5S, parlando dell’inchiesta sull’Expo, ha detto che «la magistratura si sta muovendo, secondo me, perché sa che c’è una forza politica importante, forse la prima del Paese, che non gli va contro. Ecco perché sono intervenuti dopo che siamo andati noi all’Expo». Il comico ha definito l’esposizione «un’associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro pubblico. Non è stata costruita per dare un’immagine all’estero dei migliori prodotti italiani. L’hanno fatta per riciclare denaro pubblico. È un sistema tutto a debito che si alimenta così. È una grandissima putt... Altro che andare avanti, noi daremo un giro di vite». Poi è tornato sulla sua partecipazione a Porta a Porta: «Vespa rappresenta quell’elettorato che pensa che io sia Hitler. Abbiamo 22 milioni di pensionati, anche io sono un pensionato. Vado lì per rivolgermi a quella gente di una certa età che ha un pregiudizio su di me e per dirgli che non sono né un violento né un esagitato».
L'infezione dell'Italia: i vecchi partiti corrotti (Forza Italia-PD).