Le cose che bisogna sapere per votare il 25 Maggio coscientemente e senza farsi prendere in giro dal carisma, dal visino dolce e giovanile di Coerenzisconi
1) Art. 1 del decreto legge. Il Bonus di Coerenzi primo annuncio da smascherare e chiarire per gli illusi.
80€x12=960€ annuo quello annunciato (per precisione 10 milioni di italiani prenderanno 1.000€ in più) mentre quello reale per legge 640€ (640:12= 53,33 mensile) garantito solo per il 2014 (al comma 3 dell'Art.1 del decreto infatti si dice: Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per il solo periodo d'imposta 2014 ) quindi televisivamente e a parole strutturale, realmente una tantum (questo è il costo che il Bilancio dello Stato deve sostenere per la campagna elettorale di Renzi e PD con tutte le Picierno comprese e non per rilanciare i consumi come si vorrebbe far credere, perché verranno spese per pagare gli arretrati in bollette, assicurazioni, tasse rifiuti ecc...)
Testo integrale in Gazzetta: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/04/24/14G00079/sg
2) Art. 3 del decreto . Tassazione rendite finanziarie per finanziare il taglio IRAP e non abolizione come si parla da anni, dal 1994 con Berlusconi. (gli illusi penseranno alla tassazione solo dei ricchi ma non è così)
(Disposizioni in materia di redditi di natura finanziaria)
La ritenuta che era del 20% passata ora al 26% colpirà non solo le plusvalenze derivante dalle cessione e gli interessi dei titoli non di Stato (azioni e obbligazioni), ma anche gli interessi maturati sui conto correnti e depositi di risparmio fruttiferi dei normalissimi cittadini (pensionati e lavoratori o eredi) come previsto al comma 7 lettera b dell'Art.3 del decreto legge. Pensate al pensionato che arrotonda la sua pensione con gli interessi di un deposito postale a lungo termine o semplicemente a chi ha ereditato delle somme e che vive solo attraverso quegli interessi perchè non riesce a trovare lavoro anche causa di un'età avanzata. Bene a queste categorie di soggetti Coerenzi tassa i loro risparmi (perchè di questo si tratta) per agevolare il taglio dell'IRAP solo delle grandi imprese con un costo del lavoro più alto e non delle PMI che otterrebbero un risparmio insignificante da questo provvedimento (circa 330€ stimato da alcuni studi).
3) Art.2 del decreto. Taglio IRAP del 10% lineare (gli illusi italiani imprenditori e non, affascinati da Corenzi (soprattutto i BIG), penseranno che vengono abbassate le tasse anche agli artigiani e piccoli commercianti ma non è così nella sostanza).
(Disposizioni in materia di IRAP)
Qui bisogna fare una premessa, dicendo che già dal 1994 con Berlusconi e poi Lega si parlava di abolire l'IRAP, perché ritenuta una tassa odiosa e che penalizza il lavoro, mentre oggi con Coerenzi a distanza di decenni si parla solo di una riduzione del 10% e ciò dovrebbe far riflettere sulla credibilità e capacità dei nostri vecchi politici, che ci hanno governato per 20 anni senza mantenere le promesse elettorali e senza risolvere le vere questioni riguardanti le imprese e i cittadini.
Ma andiamo all'analisi del provvedimento, cioè al taglio lineare del 10% , previsto per tutte le imprese, banche e grandi aziende comprese. Per descrivere e mettere in evidenza i difetti di questo provvedimento, occorre prima dire come funziona e cosa va a tassare l'IRAP.
Questa imposta incide sul fatturato di un'impresa e stabilisce sostanzialmente come indeducibile dai ricavi di una azienda il costo del personale (formato da: salari e stipendi-oneri sociali-trattamento di fine rapporto), che è la voce di costo principale e più significativa all'interno della struttura dei costi di un'azienda. L'imponibile cioè è costituito, sostanzialmente, dal risultato operativo dell'impresa (al lordo cioè degli oneri finanziari e degli oneri straordinari) maggiorato del costo del personale dipendente, dei cococo e delle perdite su crediti. In questo modo una società o ditta individuale, anche se in perdita, deve assoggettare all'imposta il costo del lavoro (salva la deduzione dei contributi INAIL e di alcuni importi forfettari per i dipendenti a tempo indeterminato) e gli oneri finanziari.
Questo vuol dire in poche parole, che paradossalmente, chi ha un costo del lavoro e il fatturato più alto, quindi solo le grandi aziende, conseguiranno da questo provvedimento che prevede il taglio lineare del 10%, il maggior risparmio di imposta, potendo così accantonare maggiori utili, avere più possibilità di autofinanziarsi e di conseguenza avere anche maggiore forza contrattuale per ottenere credito.
Quindi Coerenzi ha realmente abbassato le tasse alle grandi imprese e alle banche e non ai piccoli commercianti e artigiani e professionisti, ai quali invece l'IRAP dovrebbe essere abolita totalmente per renderle più competitive.
Riflessione utile per gli elettori
La domanda che pongo è: con i 98 miliardi condonati alle concessionarie delle slot machine, con il voto favorevole di tutte le forze politiche (escluso M5S che ricordo oltretutto ha pure depositato alla Camera una proposta di legge per abolire l'IRAP alle piccole imprese), si sarebbe potuto abolire l'IRAP alle piccole imprese e aggiungo anche, evitare all'epoca del Governo Letta l'aumento dell'IVA e il pagamento totale dell'IMU? Certamente SI!
Tutto questo avrebbe salvaguardato i consumi interni? Certo che si, altro che, 80€ in busta paga che servono solo a pagare gli arretrati e solo per il 2014. Quanto vi è costata l'IMU in anno? Come sono aumentati i prezzi delle merci e dei trasporti con l'aumento dell'IVA? Avreste preferito evitare tutto questo o avere oggi un falso bonus per pagare solo questi aumenti, senza migliorare in alcun modo il vostro tenore di vita e per di più due giorni dopo il voto per le europee?
E così che si incrementano i consumi e la competitività delle imprese? O forse bisogna pensare a lungo termine e fare quello che non si è fatto in 20 anni e che si è solamente promesso! Cioè evitare condoni, ridurre la pressione fiscale, creare posti di lavoro con
facendo e incentivando gli investimenti anche attraverso il credito e non, modificando semplicemente le regole dei contratti a termine per favorire la precarietà eterna e i profitti delle grandi imprese. Anche perchè il problema della maggior parte delle imprese oggi, soprattutto quelle che non esportano, non è l'impossibilità di poter assumere a tempo determinato (che è una regola fissa invece in Italia), ma la riduzione del fatturato che porta a licenziare e fare tagli.
Note
Copertura IMU 4 miliardi (abolizione)
Copertura aumento IVA 1 miliardo (per evitare l'aumento dal 21 al 22% già previsto dal Governo Berlusconi-Lega Nord, con l'Art. 40 del decreto legge del 6 Luglio 2011 n. 98 e convertito in dalla L. 15 luglio 2011, n. 111 e prima di cedere il posto a Monti il 16 Novembre del 2011)
Copertura IRAP 4 miliardi circa (abolendo l’imposta per le imprese che hanno fino a 10 dipendenti e fino a 2 milioni di fatturato)
Dei 98 miliardi rimangono ancora un bel pò di soldini cosa possiamo abolire ancora, per aiutare le imprese e i cittadini senza tassarli?
Tutti a casa i vecchi politici incapaci e corrotti che hanno sbagliato, compreso i falsi giovani semplicemente portavoce dei vecchi.
80€x12=960€ annuo quello annunciato (per precisione 10 milioni di italiani prenderanno 1.000€ in più) mentre quello reale per legge 640€ (640:12= 53,33 mensile) garantito solo per il 2014 (al comma 3 dell'Art.1 del decreto infatti si dice: Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano per il solo periodo d'imposta 2014 ) quindi televisivamente e a parole strutturale, realmente una tantum (questo è il costo che il Bilancio dello Stato deve sostenere per la campagna elettorale di Renzi e PD con tutte le Picierno comprese e non per rilanciare i consumi come si vorrebbe far credere, perché verranno spese per pagare gli arretrati in bollette, assicurazioni, tasse rifiuti ecc...)
Testo integrale in Gazzetta: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/04/24/14G00079/sg
2) Art. 3 del decreto . Tassazione rendite finanziarie per finanziare il taglio IRAP e non abolizione come si parla da anni, dal 1994 con Berlusconi. (gli illusi penseranno alla tassazione solo dei ricchi ma non è così)
(Disposizioni in materia di redditi di natura finanziaria)
La ritenuta che era del 20% passata ora al 26% colpirà non solo le plusvalenze derivante dalle cessione e gli interessi dei titoli non di Stato (azioni e obbligazioni), ma anche gli interessi maturati sui conto correnti e depositi di risparmio fruttiferi dei normalissimi cittadini (pensionati e lavoratori o eredi) come previsto al comma 7 lettera b dell'Art.3 del decreto legge. Pensate al pensionato che arrotonda la sua pensione con gli interessi di un deposito postale a lungo termine o semplicemente a chi ha ereditato delle somme e che vive solo attraverso quegli interessi perchè non riesce a trovare lavoro anche causa di un'età avanzata. Bene a queste categorie di soggetti Coerenzi tassa i loro risparmi (perchè di questo si tratta) per agevolare il taglio dell'IRAP solo delle grandi imprese con un costo del lavoro più alto e non delle PMI che otterrebbero un risparmio insignificante da questo provvedimento (circa 330€ stimato da alcuni studi).
3) Art.2 del decreto. Taglio IRAP del 10% lineare (gli illusi italiani imprenditori e non, affascinati da Corenzi (soprattutto i BIG), penseranno che vengono abbassate le tasse anche agli artigiani e piccoli commercianti ma non è così nella sostanza).
(Disposizioni in materia di IRAP)
Qui bisogna fare una premessa, dicendo che già dal 1994 con Berlusconi e poi Lega si parlava di abolire l'IRAP, perché ritenuta una tassa odiosa e che penalizza il lavoro, mentre oggi con Coerenzi a distanza di decenni si parla solo di una riduzione del 10% e ciò dovrebbe far riflettere sulla credibilità e capacità dei nostri vecchi politici, che ci hanno governato per 20 anni senza mantenere le promesse elettorali e senza risolvere le vere questioni riguardanti le imprese e i cittadini.
Ma andiamo all'analisi del provvedimento, cioè al taglio lineare del 10% , previsto per tutte le imprese, banche e grandi aziende comprese. Per descrivere e mettere in evidenza i difetti di questo provvedimento, occorre prima dire come funziona e cosa va a tassare l'IRAP.
Questa imposta incide sul fatturato di un'impresa e stabilisce sostanzialmente come indeducibile dai ricavi di una azienda il costo del personale (formato da: salari e stipendi-oneri sociali-trattamento di fine rapporto), che è la voce di costo principale e più significativa all'interno della struttura dei costi di un'azienda. L'imponibile cioè è costituito, sostanzialmente, dal risultato operativo dell'impresa (al lordo cioè degli oneri finanziari e degli oneri straordinari) maggiorato del costo del personale dipendente, dei cococo e delle perdite su crediti. In questo modo una società o ditta individuale, anche se in perdita, deve assoggettare all'imposta il costo del lavoro (salva la deduzione dei contributi INAIL e di alcuni importi forfettari per i dipendenti a tempo indeterminato) e gli oneri finanziari.
Questo vuol dire in poche parole, che paradossalmente, chi ha un costo del lavoro e il fatturato più alto, quindi solo le grandi aziende, conseguiranno da questo provvedimento che prevede il taglio lineare del 10%, il maggior risparmio di imposta, potendo così accantonare maggiori utili, avere più possibilità di autofinanziarsi e di conseguenza avere anche maggiore forza contrattuale per ottenere credito.
Quindi Coerenzi ha realmente abbassato le tasse alle grandi imprese e alle banche e non ai piccoli commercianti e artigiani e professionisti, ai quali invece l'IRAP dovrebbe essere abolita totalmente per renderle più competitive.
Riflessione utile per gli elettori
La domanda che pongo è: con i 98 miliardi condonati alle concessionarie delle slot machine, con il voto favorevole di tutte le forze politiche (escluso M5S che ricordo oltretutto ha pure depositato alla Camera una proposta di legge per abolire l'IRAP alle piccole imprese), si sarebbe potuto abolire l'IRAP alle piccole imprese e aggiungo anche, evitare all'epoca del Governo Letta l'aumento dell'IVA e il pagamento totale dell'IMU? Certamente SI!
Tutto questo avrebbe salvaguardato i consumi interni? Certo che si, altro che, 80€ in busta paga che servono solo a pagare gli arretrati e solo per il 2014. Quanto vi è costata l'IMU in anno? Come sono aumentati i prezzi delle merci e dei trasporti con l'aumento dell'IVA? Avreste preferito evitare tutto questo o avere oggi un falso bonus per pagare solo questi aumenti, senza migliorare in alcun modo il vostro tenore di vita e per di più due giorni dopo il voto per le europee?
E così che si incrementano i consumi e la competitività delle imprese? O forse bisogna pensare a lungo termine e fare quello che non si è fatto in 20 anni e che si è solamente promesso! Cioè evitare condoni, ridurre la pressione fiscale, creare posti di lavoro con
facendo e incentivando gli investimenti anche attraverso il credito e non, modificando semplicemente le regole dei contratti a termine per favorire la precarietà eterna e i profitti delle grandi imprese. Anche perchè il problema della maggior parte delle imprese oggi, soprattutto quelle che non esportano, non è l'impossibilità di poter assumere a tempo determinato (che è una regola fissa invece in Italia), ma la riduzione del fatturato che porta a licenziare e fare tagli.
Note
Copertura IMU 4 miliardi (abolizione)
Copertura aumento IVA 1 miliardo (per evitare l'aumento dal 21 al 22% già previsto dal Governo Berlusconi-Lega Nord, con l'Art. 40 del decreto legge del 6 Luglio 2011 n. 98 e convertito in dalla L. 15 luglio 2011, n. 111 e prima di cedere il posto a Monti il 16 Novembre del 2011)
Copertura IRAP 4 miliardi circa (abolendo l’imposta per le imprese che hanno fino a 10 dipendenti e fino a 2 milioni di fatturato)
Dei 98 miliardi rimangono ancora un bel pò di soldini cosa possiamo abolire ancora, per aiutare le imprese e i cittadini senza tassarli?
Tutti a casa i vecchi politici incapaci e corrotti che hanno sbagliato, compreso i falsi giovani semplicemente portavoce dei vecchi.