Candidatura del condannato Silvio Berlusconi alle Europee: i ricorsi dei suoi avvocati.
Silvio Berlusconi padrone del partito di Forza Italia, aveva espresso l'intenzione di volersi candidare alle elezioni del 25 Maggio per il Parlamento Europeo, nonostante una condanna definitiva per frode fiscale e la pena accessorie dell'interdizione dai pubblici uffici.
Direte voi che bella faccia tosta! Beh ma Berlusconi ha stupito e manipolato il popolo italiano a suo piacimento per ben 15 anni, per effetto delle sue menzogne e promesse mai mantenute, tenute in piedi e sostenute sempre dalle sue TV e giornali (Sall..) suoi avvocati d'ufficio e difensori ad oltranza. Quindi non c'è da stupirsi se tenta nuovamente di prendersi gioco del popolo presentando la sua candidatura alle europee malgrado una condanna definitiva e la brutta fama di cui gode in Europa.
Ma andiamo alla questione dei ricorsi. Berlusconi per mezzo dei suoi avvocati ha presentato due ricorsi alla Corte Europea per contestare la retroattività della legge Severino. Il paradosso è che questa legge è stata votata apprezzata e votata da tutti i partiti compreso Forza Italia durante il Governo Monti.
Quindi la domanda è: voi di Forza Italia votate le leggi senza prima esaminarle? O la questione della retroattività diventa rilevabile e importante solo se riguarda il padrone?
Altrimenti non si spiega come mai la questione della retroattività non sia stata sollevata prima già in sede parlamentare durante la votazione della stessa legge.
Ma arrivano comunque notizie confortanti per il popolo italiano e forse meno per gli adepti di Berlusconi.
La Corte di Strasburgo infatti, ha respinto per la seconda volta la richiesta presentata dall'avvocato di Silvio Berlusconi in nome di alcuni parlamentari Forza Italia e di cittadini italiani (che dovrebbero semplicemente vergognarsi per questo), per far sospendere immediatamente le pene accessorie che impediscono a Silvio Berlusconi di candidarsi alle europee.
Anche stavolta il ricorso è stato respinto perché è stato considerato fuori dal campo di applicazione della cosiddetta regola 39.
In base a questa disposizione la Corte può imporre a uno Stato membro del Consiglio d'Europa di prendere misure immediate per rimediare o evitare una violazione di alcuni diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti umani.
Peccato però che, come ha spiegato la stessa Corte europea, la regola 39 è però riservata ai casi in cui è a rischio la vita o l'incolumità fisica del ricorrente.
Quindi per Silvio Berlusconi non resta che rassegnarsi e dedicarsi invece più assiduamente ai servizi sociali e non solo 4 ore alla settimana!
Direte voi che bella faccia tosta! Beh ma Berlusconi ha stupito e manipolato il popolo italiano a suo piacimento per ben 15 anni, per effetto delle sue menzogne e promesse mai mantenute, tenute in piedi e sostenute sempre dalle sue TV e giornali (Sall..) suoi avvocati d'ufficio e difensori ad oltranza. Quindi non c'è da stupirsi se tenta nuovamente di prendersi gioco del popolo presentando la sua candidatura alle europee malgrado una condanna definitiva e la brutta fama di cui gode in Europa.
Ma andiamo alla questione dei ricorsi. Berlusconi per mezzo dei suoi avvocati ha presentato due ricorsi alla Corte Europea per contestare la retroattività della legge Severino. Il paradosso è che questa legge è stata votata apprezzata e votata da tutti i partiti compreso Forza Italia durante il Governo Monti.
Quindi la domanda è: voi di Forza Italia votate le leggi senza prima esaminarle? O la questione della retroattività diventa rilevabile e importante solo se riguarda il padrone?
Altrimenti non si spiega come mai la questione della retroattività non sia stata sollevata prima già in sede parlamentare durante la votazione della stessa legge.
Ma arrivano comunque notizie confortanti per il popolo italiano e forse meno per gli adepti di Berlusconi.
La Corte di Strasburgo infatti, ha respinto per la seconda volta la richiesta presentata dall'avvocato di Silvio Berlusconi in nome di alcuni parlamentari Forza Italia e di cittadini italiani (che dovrebbero semplicemente vergognarsi per questo), per far sospendere immediatamente le pene accessorie che impediscono a Silvio Berlusconi di candidarsi alle europee.
Anche stavolta il ricorso è stato respinto perché è stato considerato fuori dal campo di applicazione della cosiddetta regola 39.
In base a questa disposizione la Corte può imporre a uno Stato membro del Consiglio d'Europa di prendere misure immediate per rimediare o evitare una violazione di alcuni diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti umani.
Peccato però che, come ha spiegato la stessa Corte europea, la regola 39 è però riservata ai casi in cui è a rischio la vita o l'incolumità fisica del ricorrente.
Quindi per Silvio Berlusconi non resta che rassegnarsi e dedicarsi invece più assiduamente ai servizi sociali e non solo 4 ore alla settimana!
La fama di Berlusconi nel Parlamento Europeo