Le preferenze sono state espresse tramite il web ed è proprio partendo da internet che le cifre non tornano e sono in contrasto con quelle dichiarate ufficialmente.
I partecipanti non sono stati più di 100 mila. Qundi un numero considerevolmente inferiore al milione o più richiamato da Zaia Governatore della Regione Veneto, sostenuto anche da Salvini Segretario della Lega Nord in questo processo di secessione. Un clamore ed una euforia infondata insomma! Un modo forse per far continuare a sperare il popolo veneto, oppresso dalla pressione fiscale (come il resto d'Italia) e che è stato abbandonato a se stesso dopo l'alluvione del 2010, paradossalmente proprio quando c'era anche la Lega Nord al Governo con Berlusconi.
Ma tornando al discorso del referendum, secondo i dati di quattro contatori (Trafficestimate, Calcusta, Semrush e Alexa), che monitorano il traffico in entrata e in uscita in un sito, la media degli accessi quotidiana a Plebiscito.eu, organizzatore del referendum on line è stata di 22,5 mila.
Moltiplicando il dato per i sei giorni di voto online si arriva a 135 mila. Cifra che è molto distante dagli oltre 2 milioni di voti «ufficiali», cioè il 63 per cento degli aventi diritto in regione e sulla base del quale avrebbero proclamato "la Repubblica federale indipendente Veneta".
Inoltre dall'analisi del flussi si è scoperto che un elettore su 10 votava collegato dall'estero (Cile e Germania ad esempio).
Si tratterebbe pertanto di un referendum, sia sul piano giuridico che simbolico, del tutto privo di significato e valenza simbolica di fronte a questi dati.
Il popolo è sovrano e ha tutto il diritto di esprimersi anche sulla questione dell'indipendenza come ha fatto il Veneto, ma i politici della Lega Nord non possono però permettersi di illudere di nuovo il popolo del Nord, promettendo (come hanno fatto per 15 anni, prima con Bossi oggi con Salvini) cose che sono irrealizzabili giuridicamente, come quella dell'indipendenza.
Il segretario Salvini lo sa benessimo questo, perchè conosce l'art. 5 e 139 della Costituzione e sa quindi, che qualsiasi legge venga fatta, sarebbe automaticamente dichiarata illeggitima dalla Corte Costituzionale, perchè in cantrasto con i principi fondamentali della Costituzione sanciti nei primi 12 articoli, che sono immodificabili e che quindi non possono essere cambiati nemmeno con procedimento di revisione costituzionale.
Al popolo che non vuole essere ingannato, conviene ricordare gli articoli 5 e 139 della Cost. che stabiliscono ripsettivamente quanto segue:
Art.5- La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 139- La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.
La nostra Repubblica inoltre è di tipo parlamentare e non federale.
Si dice che l'unione fa la forza e un ritorno al passato non è quello che ci serve, occorre invece andare avanti, individuando gli errori e i responsabili.
E chi sono i responsabili della situazione in cui versa tutta l'Italia e non solo il Veneto? Sono i corrotti, chi adotta forme di clientelismo e chi si è dimostrato incapace di risolvere i problemi, quindi tutti quei partiti e soggetti che negli ultimi ventanni hanno avuto in mano il timone dell'Italia, che potendo governare e legiferare, avrebbero dovuto risolvere i problemi non arricchirsi e difendere i loro interessi.
Quindi alla Lega, ma a tutti i vecchi partiti, consiglierei di non continuare ad illudere il popolo ormai esasperato, di informarlo prima su quello che non siete riusciti a realizzare in 15 anni e soprattutto, di proporre cose che siano fattibili, per evitare di continuare ad illuderlo e con l'unico scopo di riscuotere consensi.
I partecipanti non sono stati più di 100 mila. Qundi un numero considerevolmente inferiore al milione o più richiamato da Zaia Governatore della Regione Veneto, sostenuto anche da Salvini Segretario della Lega Nord in questo processo di secessione. Un clamore ed una euforia infondata insomma! Un modo forse per far continuare a sperare il popolo veneto, oppresso dalla pressione fiscale (come il resto d'Italia) e che è stato abbandonato a se stesso dopo l'alluvione del 2010, paradossalmente proprio quando c'era anche la Lega Nord al Governo con Berlusconi.
Ma tornando al discorso del referendum, secondo i dati di quattro contatori (Trafficestimate, Calcusta, Semrush e Alexa), che monitorano il traffico in entrata e in uscita in un sito, la media degli accessi quotidiana a Plebiscito.eu, organizzatore del referendum on line è stata di 22,5 mila.
Moltiplicando il dato per i sei giorni di voto online si arriva a 135 mila. Cifra che è molto distante dagli oltre 2 milioni di voti «ufficiali», cioè il 63 per cento degli aventi diritto in regione e sulla base del quale avrebbero proclamato "la Repubblica federale indipendente Veneta".
Inoltre dall'analisi del flussi si è scoperto che un elettore su 10 votava collegato dall'estero (Cile e Germania ad esempio).
Si tratterebbe pertanto di un referendum, sia sul piano giuridico che simbolico, del tutto privo di significato e valenza simbolica di fronte a questi dati.
Il popolo è sovrano e ha tutto il diritto di esprimersi anche sulla questione dell'indipendenza come ha fatto il Veneto, ma i politici della Lega Nord non possono però permettersi di illudere di nuovo il popolo del Nord, promettendo (come hanno fatto per 15 anni, prima con Bossi oggi con Salvini) cose che sono irrealizzabili giuridicamente, come quella dell'indipendenza.
Il segretario Salvini lo sa benessimo questo, perchè conosce l'art. 5 e 139 della Costituzione e sa quindi, che qualsiasi legge venga fatta, sarebbe automaticamente dichiarata illeggitima dalla Corte Costituzionale, perchè in cantrasto con i principi fondamentali della Costituzione sanciti nei primi 12 articoli, che sono immodificabili e che quindi non possono essere cambiati nemmeno con procedimento di revisione costituzionale.
Al popolo che non vuole essere ingannato, conviene ricordare gli articoli 5 e 139 della Cost. che stabiliscono ripsettivamente quanto segue:
Art.5- La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 139- La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale.
La nostra Repubblica inoltre è di tipo parlamentare e non federale.
Si dice che l'unione fa la forza e un ritorno al passato non è quello che ci serve, occorre invece andare avanti, individuando gli errori e i responsabili.
E chi sono i responsabili della situazione in cui versa tutta l'Italia e non solo il Veneto? Sono i corrotti, chi adotta forme di clientelismo e chi si è dimostrato incapace di risolvere i problemi, quindi tutti quei partiti e soggetti che negli ultimi ventanni hanno avuto in mano il timone dell'Italia, che potendo governare e legiferare, avrebbero dovuto risolvere i problemi non arricchirsi e difendere i loro interessi.
Quindi alla Lega, ma a tutti i vecchi partiti, consiglierei di non continuare ad illudere il popolo ormai esasperato, di informarlo prima su quello che non siete riusciti a realizzare in 15 anni e soprattutto, di proporre cose che siano fattibili, per evitare di continuare ad illuderlo e con l'unico scopo di riscuotere consensi.