L'uscita dall'EURO solo un modo per la Lega Nord per distrarre l'attenzione sui problemi interni irrisolti durante la sua esperienza di Governo durata 15 anni e recuperare i voti persi al Nord.
Amici dentro i palazzi per inciuciare e nemici in TV per ingannare
Se rivediamo tutte le trasmissione basate sul dibattito politico, di un paio di mesi fà, i problemi lamentati dagli imprenditori da Nord a Sud erano e sono sempre gli stessi in realtà: tassazione troppo alta, burocrazia, semplificazione, costo del lavoro elevato (cuneo fiscale), corruzione, evasione fiscale, processi troppo lunghi, debiti PA nei confronti degli imprenditori non pagati, stretta del credito e mancanza di investimenti pubblici e privati in tecnologia e ricerca.
Se invece oggi ascoltiamo le varie trasmissioni politiche, sembra essersi spostata l'attenzione su un solo ed unico problema, cioè l'EURO come moneta, quasi a voler far dimenticare tutti gli altri precedentemente esposti, rimasti irrisolti e connessi all'azione dei Governi e non certamente dovuti alla moneta ed esistenti già prima dell'entrata dell'euro oltretutto.
Come mai? Forse i partiti a vario titolo preferiscono parlare di altro e non delle loro incompetenza e inadeguatezza? Sta di fatto che tutti i principali partiti che sono stati al Governo (FI-Lega Nord-Fratelli d'italia e NCD ex Berlusconiani e PDL) che non hanno mai dato soluzione ai problemi di carattere interno facendo delle riforme di lungo periodo, oggi e all'improvviso, dopo circa un decennio che la moneta euro è in vigore e dopo aver firmato tutti i trattati come il fiscal compact e il patto di stabilità, vorrebbero far credere che i veri problemi non sono più quelli di 20 anni fà ma la moneta e l'UE, mentre per altri (FI-NCD) solo L'UE con i suoi trattati.
Allora la domanda del normale cittadino e che sorge spontanea è, perchè si è scelto di entrare in questo sistema di regole, vincoli e moneta, se si sapeva di non poter sostenere tutto questo? E come mai non riusciamo a mantenerli questi impegni? Forse perchè l'Italia gestita proprio da questi partiti, ha accumulato solo debito e spesa improduttiva a partire dagli anni 90 per sostenere clientelismo, corruzione, evasione fiscale, i privilegi dei politici con i loro rimborsi, opere pubbliche mai terminate per finanziare le imprese degli amici dietro tangenti e la mafia? Perchè non si sono mai fatte riforme vere di lungo periodo?
Fatta questa introduzione che spiegherebbe perchè oggi si parla solo di euro e UE, per capire invece, se la moneta euro sia veramente il problema del nostro paese, bisogna prima capire che cos'è la moneta e la sua funzione. La funzione principale della moneta è quella di strumento di pagamento (mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi) e di fondo di valore (risparmio)
La moneta, in quanto strumento di pagamento e non in quanto merce, è stampata non per il suo valore intrinseco, ma per le cose che consente di acquistare. Quindi è ovvio che una moneta forte consente di acquistare a prezzi invariati più beni a differenza di una moneta svalutata.
Cos'è la svalutazione? La svalutazione è la perdita del potere d'acquisto di una moneta, misurata dalla minore quantità di beni acquistabili. La svalutazione rende più costose l'energia, le materie prime e le merci importate e di conseguenza, ha effetti sull'inflazione (aumento dei prezzi) del paese che svaluta (c.d. inflazione importata). Dall'altro lato, rende più convenienti, sui mercati esteri, i prodotti del paese che svaluta.
Quindi questo sistema funziona solo se, si hanno risorse energetiche e materie prime per produrre senza un aumento dei costi di produzione (inflazione importata) i volumi necessari da esportare e se l'aumento del PIL di un paese derivi in prevalenza dall'esportazioni (cioè se si hanno in pravalenza imprese internazionalizzate e che esportano) e si abbiano anche costi del lavoro bassi.
Quindi un paese (come l'Italia) che è dipendente energeticamente e privo di materie prime (come il petrolio e il carbone) e con un costo del lavoro alto non avrebbe alcun beneficio, perchè gli effetti positivi di una svalutazione sarebbero annullati dall'aumento dei costi di produzione e dei prezzi dei prodotti, oltre ad essere più suscettibile alle eventuali fluttuazioni di mercato, che costringerebbero a svalutazioni ricorrenti e massicce per essere competitive.
Tradotto tutto questo vuol dire potere d'acquisto più basso per i lavoratori e risparmi svalutati,
per gli imprenditori invece, tassi di interessi più alti, minori investimenti, tassi di sconto più alti per rendere liquidi i crediti commerciali e minori accantonamenti o distribuzione di utili a tassazione invariata.
Ma se ai nostri artigiani, professionisti e piccoli commerciati, che sono il pilastro della nostra economia (che nemmeno esportano) e non le grandi aziende che esportano (solo il 5%), domandiamo perchè sono in crisi cosa risponderebbero? Che il problema è l'EURO che gli impedisce di esportare? O che sono costretti a tagliare sul personale o a non pagare le tasse troppo alte per poter sopravvivere, visto che si sono ridotti i consumi interni, le banche non fanno più prestiti per poter investire e che il costo del lavoro troppo alto gli impedisce di essere competitivi? E gli artigiani e piccoli commercianti del Veneto che sono stati costretti a chiudere perchè pignorati da Equitalia senza essere evasori fiscali ma solo in difficoltà per effetto della crisi iniziata bel 2008 può aver influito l'euro esistente da ben 6 anni?
Ma il cittadino poi si domanda come mai si parla di euro che non funziona solo in questi due ultimi anni se esiste dal 2002?
Sarà che il vero problema sono i vincoli e le regole europee e non la moneta forte che in qualche modo ci salva? E i trattati si possono modificare? Beh la risposta è sicuramente SI!
Lo dicono anche i premi Nobel all'economia che, progettare una moneta unica senza politiche unitarie fiscali e monetarie per eliminare le divergenze economiche fra i paesi aderenti, il progetto EU sarebbe stato un fallimento, senza però mai consigliare o dire di uscire dall'EURO, cosa che invece dice la Lega e che mente quando afferma che sono questi stessi economisti a dire di uscire dall'eurozona.
Abolire il fiscal compact come propone il M5S sarebbe già una bella conquista che permetterebbe all'Italia di avere più margini di manovra e trovare i soldi per risolvere i veri problemi di imprese e lavoratori. Però non basta e occorre puntare su politiche fiscali e monetarie unitarie.
Qunado "Coerenzisconi" dice di dare un bonus che non è nemmeno 80€ come lui sostiene, ma 53,33€, non rilancia i consumi, ma aiuta solo a chi ha già un reddito medio ad arrivare all'ultima settimana del mese, perchè oggi chi soffre sono i pensionati e chi non ha un reddito! Occorrerebbe quindi prima creare il lavoro per rilanciare i consumi, attraverso gli investimenti pubblici e privati e il risparmio.
Finchè la tassazione e il costo del lavoro rimangono alti, le aziende oltre ha non essere più competitive non riescono nemmeno ad autofinanziarsi accantonando utili. Questo vuol dire che se c'è anche una stretta del credito, le aziende non investiranno mai e non si creeranno nemmeno posti di lavoro. Anzi tenderanno a tagliare i costi del personale e a delocalizzare.
A questo si aggiunge anche il fatto che è impossibile per lo Stato fare manovre di bilancio che consentono di aumentare la spesa pubblica, per effetto anche di quei trattati che ci impongono i limiti che tutti conosciamo, come ad esempio il pareggio di bilancio introdotto in Costituzione attraverso un disegno di legge del Governo Berlusconi-Lega firmato dallo stesso Berlusconi, Bossi, Calderoli e Tremonti, previsto nel fiscal compact approvato anche da questi partiti durante il Governo Monti nel 2012 ad esclusione del M5S ancora non insediato in Parlamento.
Quindi, l'unica vera strada percorribile per la ripresa dell'economia italiana e quella di abbassare la tassazione, cominciando dall'abolizione dell'IRAP che è una tassa sul lavoro e non solo una riduzione del 10% a vantaggio delle sole banche e grandi aziende, contemporaneamente ad una drastica riduzione del costo del lavoro, semplificando le procedure amministrative, pagando il debito della PA nei confronti delle imprese, rivedendo il sistema di riscossione gestito da Equitalia (creato dal Governo Berlusconi-Lega) ed infine facendo una vera lotta all'evasione fiscale.
Finché non si cambiano le regole europee, questo lo si può fare però cambiando totalmente classe politica (PD-FI-NCD) che ha concesso i condoni alle concessionarie di slot machine per 98 miliardi, tagliando la spesa improduttiva a sostegno del clientelismo, dimezzando il numero dei parlamentari e del loro stipendio per una questione di giustizia sociale e adeguando tutte le pensioni d'oro agli effettivi contributi versati.
Per concludere i problemi della nostra economia non sono gli immigrati e neanche la moneta euro. Il vero problema è chi ci ha governato in questi 30 anni, prima ancora dell'UE e dell'euro, e di chi soprattutto vuole sviare l'attenzione su altro come fa la Lega, battendo sulla questione degli immigrati che sarebbero responsabili della disoccupazione perché rubano il lavoro, invece vittime perché sfruttati dagli imprenditori come lo sono diventati anche gli italiani oggi, e poi sull'euro come moneta che non c'entra nulla o poco e che esiste già da dal 2002 e che si mette in discussione solo oggi.
Il problema del fenomeno migratorio è vecchio quanto l'uomo, e non può risolverlo solo l'Italia con l'ignoranza e l'intolleranza leghista, ma con il sostegno dell'UE che deve cominciare ad essere comunità e non un unione sola monetaria.
Se invece oggi ascoltiamo le varie trasmissioni politiche, sembra essersi spostata l'attenzione su un solo ed unico problema, cioè l'EURO come moneta, quasi a voler far dimenticare tutti gli altri precedentemente esposti, rimasti irrisolti e connessi all'azione dei Governi e non certamente dovuti alla moneta ed esistenti già prima dell'entrata dell'euro oltretutto.
Come mai? Forse i partiti a vario titolo preferiscono parlare di altro e non delle loro incompetenza e inadeguatezza? Sta di fatto che tutti i principali partiti che sono stati al Governo (FI-Lega Nord-Fratelli d'italia e NCD ex Berlusconiani e PDL) che non hanno mai dato soluzione ai problemi di carattere interno facendo delle riforme di lungo periodo, oggi e all'improvviso, dopo circa un decennio che la moneta euro è in vigore e dopo aver firmato tutti i trattati come il fiscal compact e il patto di stabilità, vorrebbero far credere che i veri problemi non sono più quelli di 20 anni fà ma la moneta e l'UE, mentre per altri (FI-NCD) solo L'UE con i suoi trattati.
Allora la domanda del normale cittadino e che sorge spontanea è, perchè si è scelto di entrare in questo sistema di regole, vincoli e moneta, se si sapeva di non poter sostenere tutto questo? E come mai non riusciamo a mantenerli questi impegni? Forse perchè l'Italia gestita proprio da questi partiti, ha accumulato solo debito e spesa improduttiva a partire dagli anni 90 per sostenere clientelismo, corruzione, evasione fiscale, i privilegi dei politici con i loro rimborsi, opere pubbliche mai terminate per finanziare le imprese degli amici dietro tangenti e la mafia? Perchè non si sono mai fatte riforme vere di lungo periodo?
Fatta questa introduzione che spiegherebbe perchè oggi si parla solo di euro e UE, per capire invece, se la moneta euro sia veramente il problema del nostro paese, bisogna prima capire che cos'è la moneta e la sua funzione. La funzione principale della moneta è quella di strumento di pagamento (mezzo di scambio nella compravendita di beni e servizi) e di fondo di valore (risparmio)
La moneta, in quanto strumento di pagamento e non in quanto merce, è stampata non per il suo valore intrinseco, ma per le cose che consente di acquistare. Quindi è ovvio che una moneta forte consente di acquistare a prezzi invariati più beni a differenza di una moneta svalutata.
Cos'è la svalutazione? La svalutazione è la perdita del potere d'acquisto di una moneta, misurata dalla minore quantità di beni acquistabili. La svalutazione rende più costose l'energia, le materie prime e le merci importate e di conseguenza, ha effetti sull'inflazione (aumento dei prezzi) del paese che svaluta (c.d. inflazione importata). Dall'altro lato, rende più convenienti, sui mercati esteri, i prodotti del paese che svaluta.
Quindi questo sistema funziona solo se, si hanno risorse energetiche e materie prime per produrre senza un aumento dei costi di produzione (inflazione importata) i volumi necessari da esportare e se l'aumento del PIL di un paese derivi in prevalenza dall'esportazioni (cioè se si hanno in pravalenza imprese internazionalizzate e che esportano) e si abbiano anche costi del lavoro bassi.
Quindi un paese (come l'Italia) che è dipendente energeticamente e privo di materie prime (come il petrolio e il carbone) e con un costo del lavoro alto non avrebbe alcun beneficio, perchè gli effetti positivi di una svalutazione sarebbero annullati dall'aumento dei costi di produzione e dei prezzi dei prodotti, oltre ad essere più suscettibile alle eventuali fluttuazioni di mercato, che costringerebbero a svalutazioni ricorrenti e massicce per essere competitive.
Tradotto tutto questo vuol dire potere d'acquisto più basso per i lavoratori e risparmi svalutati,
per gli imprenditori invece, tassi di interessi più alti, minori investimenti, tassi di sconto più alti per rendere liquidi i crediti commerciali e minori accantonamenti o distribuzione di utili a tassazione invariata.
Ma se ai nostri artigiani, professionisti e piccoli commerciati, che sono il pilastro della nostra economia (che nemmeno esportano) e non le grandi aziende che esportano (solo il 5%), domandiamo perchè sono in crisi cosa risponderebbero? Che il problema è l'EURO che gli impedisce di esportare? O che sono costretti a tagliare sul personale o a non pagare le tasse troppo alte per poter sopravvivere, visto che si sono ridotti i consumi interni, le banche non fanno più prestiti per poter investire e che il costo del lavoro troppo alto gli impedisce di essere competitivi? E gli artigiani e piccoli commercianti del Veneto che sono stati costretti a chiudere perchè pignorati da Equitalia senza essere evasori fiscali ma solo in difficoltà per effetto della crisi iniziata bel 2008 può aver influito l'euro esistente da ben 6 anni?
Ma il cittadino poi si domanda come mai si parla di euro che non funziona solo in questi due ultimi anni se esiste dal 2002?
Sarà che il vero problema sono i vincoli e le regole europee e non la moneta forte che in qualche modo ci salva? E i trattati si possono modificare? Beh la risposta è sicuramente SI!
Lo dicono anche i premi Nobel all'economia che, progettare una moneta unica senza politiche unitarie fiscali e monetarie per eliminare le divergenze economiche fra i paesi aderenti, il progetto EU sarebbe stato un fallimento, senza però mai consigliare o dire di uscire dall'EURO, cosa che invece dice la Lega e che mente quando afferma che sono questi stessi economisti a dire di uscire dall'eurozona.
Abolire il fiscal compact come propone il M5S sarebbe già una bella conquista che permetterebbe all'Italia di avere più margini di manovra e trovare i soldi per risolvere i veri problemi di imprese e lavoratori. Però non basta e occorre puntare su politiche fiscali e monetarie unitarie.
Qunado "Coerenzisconi" dice di dare un bonus che non è nemmeno 80€ come lui sostiene, ma 53,33€, non rilancia i consumi, ma aiuta solo a chi ha già un reddito medio ad arrivare all'ultima settimana del mese, perchè oggi chi soffre sono i pensionati e chi non ha un reddito! Occorrerebbe quindi prima creare il lavoro per rilanciare i consumi, attraverso gli investimenti pubblici e privati e il risparmio.
Finchè la tassazione e il costo del lavoro rimangono alti, le aziende oltre ha non essere più competitive non riescono nemmeno ad autofinanziarsi accantonando utili. Questo vuol dire che se c'è anche una stretta del credito, le aziende non investiranno mai e non si creeranno nemmeno posti di lavoro. Anzi tenderanno a tagliare i costi del personale e a delocalizzare.
A questo si aggiunge anche il fatto che è impossibile per lo Stato fare manovre di bilancio che consentono di aumentare la spesa pubblica, per effetto anche di quei trattati che ci impongono i limiti che tutti conosciamo, come ad esempio il pareggio di bilancio introdotto in Costituzione attraverso un disegno di legge del Governo Berlusconi-Lega firmato dallo stesso Berlusconi, Bossi, Calderoli e Tremonti, previsto nel fiscal compact approvato anche da questi partiti durante il Governo Monti nel 2012 ad esclusione del M5S ancora non insediato in Parlamento.
Quindi, l'unica vera strada percorribile per la ripresa dell'economia italiana e quella di abbassare la tassazione, cominciando dall'abolizione dell'IRAP che è una tassa sul lavoro e non solo una riduzione del 10% a vantaggio delle sole banche e grandi aziende, contemporaneamente ad una drastica riduzione del costo del lavoro, semplificando le procedure amministrative, pagando il debito della PA nei confronti delle imprese, rivedendo il sistema di riscossione gestito da Equitalia (creato dal Governo Berlusconi-Lega) ed infine facendo una vera lotta all'evasione fiscale.
Finché non si cambiano le regole europee, questo lo si può fare però cambiando totalmente classe politica (PD-FI-NCD) che ha concesso i condoni alle concessionarie di slot machine per 98 miliardi, tagliando la spesa improduttiva a sostegno del clientelismo, dimezzando il numero dei parlamentari e del loro stipendio per una questione di giustizia sociale e adeguando tutte le pensioni d'oro agli effettivi contributi versati.
Per concludere i problemi della nostra economia non sono gli immigrati e neanche la moneta euro. Il vero problema è chi ci ha governato in questi 30 anni, prima ancora dell'UE e dell'euro, e di chi soprattutto vuole sviare l'attenzione su altro come fa la Lega, battendo sulla questione degli immigrati che sarebbero responsabili della disoccupazione perché rubano il lavoro, invece vittime perché sfruttati dagli imprenditori come lo sono diventati anche gli italiani oggi, e poi sull'euro come moneta che non c'entra nulla o poco e che esiste già da dal 2002 e che si mette in discussione solo oggi.
Il problema del fenomeno migratorio è vecchio quanto l'uomo, e non può risolverlo solo l'Italia con l'ignoranza e l'intolleranza leghista, ma con il sostegno dell'UE che deve cominciare ad essere comunità e non un unione sola monetaria.
Perchè non si trovano mai i soldi per ridurre le tasse e come non si combatte l'evasione fiscale
Salvini insulta il SUD e adesso gli chiede pure voti per le europee (elettori del sud non fatevi prendere in giro e non votate i candidati Lega nella circoscrizione del SUD sono solo aspiranti politici e futuri assenteisti sostituti di Slavini)
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Ecco l'Italia sovrana di Coerenzi che non prende più ordini dall'Europa