A partire Dal 2016 tutte le informazioni riguardanti le movimentazioni finanziarie dei contribuenti passeranno sul sistema integrato “Sid”, attraverso i dati forniti dalle banche.
Doppio invio da parte degli intermediari finanziari (banche, poste, intermediari finanziari, ecc), che nelle prossime due settimane sono chiamate ad inviare al Fisco i dati relativi a consistenze e movimenti dei conti correnti e depositi riguardanti gli anni 2013 e 2014. L’obiettivo è quello di costituire una nuova banca dati, la cosiddetta anagrafe dei rapporti, dove gli uffici verificatori potranno selezionare le posizioni da verificare. Gli invii dei dati partiranno il prossimo 2 marzo, per i dati 2013, mentre il 29 maggio sarà la volta dei dati 2014. Ma questo sarà soltanto l’inizio: a decorrere dal 2016 i dati annuali e mensili di consistenze e movimentazioni viaggeranno direttamente in tempo reale su una apposita piattaforma (“Sid”) e la comunicazione annuale dovrà essere fatta entro il 15 febbraio. | |
Sono queste le principali indicazioni fornite dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 18269/2015 pubblicato online.
Il Fisco si prepara ad avere a disposizione una nuova mole di dati su cui basare le proprie indagini nei confronti dei contribuenti. Il rischio, tuttavia, è che come al solito non si riesca ad utilizzare in maniera appropriata l’ingente mole di informazioni a disposizione. Intanto, però il Fisco promette la massima riservatezza sulle informazioni di cui verrà in possesso.
Le informazioni da comunicare
Gli intermediari finanziari, quindi saranno chiamati a fornire mensilmente informazioni sull’esistenza e la natura dei rapporti intrattenuti, fornendo anche l’indicazione dei dati anagrafici dei titolari di ogni posizione.
Inoltre, ogni anno dovranno essere comunicati i dati relativi alle operazioni effettuate direttamente allo sportello, a prescindere dall’importo. Ma le informazioni da comunicare non sono finite: le informazioni da trasmettere riguarderanno anche il numero di accessi effettuati nell’anno presso le cassette di sicurezza, nonché l’importo totale degli acquisti effettuati con carta di credito.
Il Fisco si prepara ad avere a disposizione una nuova mole di dati su cui basare le proprie indagini nei confronti dei contribuenti. Il rischio, tuttavia, è che come al solito non si riesca ad utilizzare in maniera appropriata l’ingente mole di informazioni a disposizione. Intanto, però il Fisco promette la massima riservatezza sulle informazioni di cui verrà in possesso.
Le informazioni da comunicare
Gli intermediari finanziari, quindi saranno chiamati a fornire mensilmente informazioni sull’esistenza e la natura dei rapporti intrattenuti, fornendo anche l’indicazione dei dati anagrafici dei titolari di ogni posizione.
Inoltre, ogni anno dovranno essere comunicati i dati relativi alle operazioni effettuate direttamente allo sportello, a prescindere dall’importo. Ma le informazioni da comunicare non sono finite: le informazioni da trasmettere riguarderanno anche il numero di accessi effettuati nell’anno presso le cassette di sicurezza, nonché l’importo totale degli acquisti effettuati con carta di credito.
Le verifiche del Fisco
Le informazioni relative ai dati mensilmente trasmessi dagli intermediari finanziari verranno innanzitutto utilizzate dal Fisco in caso di indagini finanziarie. In questo caso gli Uffici potranno chiedere agli intermediari le informazioni riguardanti ogni singola movimentazione sospetta.
Mentre, i dati trasmessi annualmente dagli intermediari finanziari, potranno essere utilizzate dal Fisco esclusivamente come elemento ulteriore su cui valutare la cosiddetta “analisi del rischio evasione”.
Le informazioni sono considerate tra quelle sensibili e quindi, secondo l’Agenzia, vi avrà accesso soltanto un numero limitato di funzionari. Inoltre, le informazioni trasmesse all’archivio dei rapporti, verranno utilizzate anche al fine di controllare la veridicità della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per la determinazione dell’indicatore Isee.
Ne consegue, dunque, che gli operatori finanziari saranno chiamati a regime a comunicare in via ordinaria anche i dati relativi alle giacenze medie di depositi e conti correnti. Per quest’ultimo e ulteriore adempimento, però, si è in attesa di un altro provvedimento dell’agenzia delle Entrate.
Le informazioni relative ai dati mensilmente trasmessi dagli intermediari finanziari verranno innanzitutto utilizzate dal Fisco in caso di indagini finanziarie. In questo caso gli Uffici potranno chiedere agli intermediari le informazioni riguardanti ogni singola movimentazione sospetta.
Mentre, i dati trasmessi annualmente dagli intermediari finanziari, potranno essere utilizzate dal Fisco esclusivamente come elemento ulteriore su cui valutare la cosiddetta “analisi del rischio evasione”.
Le informazioni sono considerate tra quelle sensibili e quindi, secondo l’Agenzia, vi avrà accesso soltanto un numero limitato di funzionari. Inoltre, le informazioni trasmesse all’archivio dei rapporti, verranno utilizzate anche al fine di controllare la veridicità della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per la determinazione dell’indicatore Isee.
Ne consegue, dunque, che gli operatori finanziari saranno chiamati a regime a comunicare in via ordinaria anche i dati relativi alle giacenze medie di depositi e conti correnti. Per quest’ultimo e ulteriore adempimento, però, si è in attesa di un altro provvedimento dell’agenzia delle Entrate.
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