Telecom, Telco in rosso, da CDA ok unanime alla scissione.
Il cda di Telco ha dato il via libera al bilancio annuale al 30 aprile scorso, che mostra una perdita di 952,5 milioni di euro, e ha approvato all'unanimità il progetto di scissione della società. Lo riferisce una nota della holding a monte di Telecom Italia.
Sul bilancio pesano oneri finanziari per 120,3 milioni di euro e rettifiche sul valore delle azioni Telecom per complessivi 830,5 milioni, originate per 498,9 milioni dall'allineamento del valore di carico a quello di Borsa del 30 aprile scorso (0,92 euro) e da una ulteriore svalutazione in corso di esercizio da 331,6 milioni. Tenuto conto della perdita di 369,1 milioni di euro contabilizzata nella situazione patrimoniale al 31 agosto 2013, già coperta con delibera dell'assemblea straordinaria del 24 settembre 2013, la perdita residua ammonta a circa 583,4 milioni, superiore ad un terzo del capitale sociale.
Per quanto riguarda la scissione, il consiglio di Telco precisa di aver "preso atto" delle comunicazioni dai soci Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo, che hanno esercitato il loro diritto di richiedere la scissione di Telco ai sensi del patto parasociale.
Il cda ha quindi approvato la scissione parziale della società che, si sottolinea, "determinerà l'assegnazione a quattro società beneficiarie di nuova costituzione, interamente controllate da ciascun azionista, della quota di propria competenza della partecipazione detenuta da Telco in Telecom Italia (22,4% del capitale ordinario), ossia: il 14,77% alla newco controllata da Telefonica, il 4,32% a quella del gruppo Generali e l'1,64% a ciascuna delle newco controllate rispettivamente da Intesa Sanpaolo e da Mediobanca". La scissione prevede che venga integralmente rimborsato da parte di Telco il finanziamento bancario (660 milioni al 30 aprile 2014) e il prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (1.750 milioni di valore nominale più 70 milioni di interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell'esecuzione della scissione.
A ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza. Il perfezionamento della scissione è subordinato all'autorizzazione da parte di antitrust (Cade) e Authority delle tlc (Anatel) brasiliane, dell'antitrust argentina (Cndc) e dell'italiana Ivass. Quanto a Telco, rimarrà in vita con un capitale minimo e senza alcuna azione Telecom Italia in portafoglio, con l'obiettivo di gestire le attività e passività residue in bilancio. Terminata questa fase, ne è prevista la liquidazione.
ASSEMBLEA IL 9 LUGLIO. Il cda di Telco ha convocato l'assemblea dei soci sul bilancio e la riduzione del capitale per il 9 luglio prossimo. La holding precisa che l'assise delibererà anche la scissione della società votata oggi all'unanimità dal board.
Sul bilancio pesano oneri finanziari per 120,3 milioni di euro e rettifiche sul valore delle azioni Telecom per complessivi 830,5 milioni, originate per 498,9 milioni dall'allineamento del valore di carico a quello di Borsa del 30 aprile scorso (0,92 euro) e da una ulteriore svalutazione in corso di esercizio da 331,6 milioni. Tenuto conto della perdita di 369,1 milioni di euro contabilizzata nella situazione patrimoniale al 31 agosto 2013, già coperta con delibera dell'assemblea straordinaria del 24 settembre 2013, la perdita residua ammonta a circa 583,4 milioni, superiore ad un terzo del capitale sociale.
Per quanto riguarda la scissione, il consiglio di Telco precisa di aver "preso atto" delle comunicazioni dai soci Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo, che hanno esercitato il loro diritto di richiedere la scissione di Telco ai sensi del patto parasociale.
Il cda ha quindi approvato la scissione parziale della società che, si sottolinea, "determinerà l'assegnazione a quattro società beneficiarie di nuova costituzione, interamente controllate da ciascun azionista, della quota di propria competenza della partecipazione detenuta da Telco in Telecom Italia (22,4% del capitale ordinario), ossia: il 14,77% alla newco controllata da Telefonica, il 4,32% a quella del gruppo Generali e l'1,64% a ciascuna delle newco controllate rispettivamente da Intesa Sanpaolo e da Mediobanca". La scissione prevede che venga integralmente rimborsato da parte di Telco il finanziamento bancario (660 milioni al 30 aprile 2014) e il prestito obbligazionario sottoscritto dai soci (1.750 milioni di valore nominale più 70 milioni di interessi maturati al 30 aprile scorso), oltre agli interessi che matureranno sino alla data di rimborso, mediante risorse derivanti da finanziamenti soci in favore di Telco, da erogarsi in misura proporzionale alle quote di partecipazione degli azionisti nella Società subito prima dell'esecuzione della scissione.
A ciascuna newco verrà attribuito, oltre al pacchetto di azioni Telecom Italia, il finanziamento soci di rispettiva competenza. Il perfezionamento della scissione è subordinato all'autorizzazione da parte di antitrust (Cade) e Authority delle tlc (Anatel) brasiliane, dell'antitrust argentina (Cndc) e dell'italiana Ivass. Quanto a Telco, rimarrà in vita con un capitale minimo e senza alcuna azione Telecom Italia in portafoglio, con l'obiettivo di gestire le attività e passività residue in bilancio. Terminata questa fase, ne è prevista la liquidazione.
ASSEMBLEA IL 9 LUGLIO. Il cda di Telco ha convocato l'assemblea dei soci sul bilancio e la riduzione del capitale per il 9 luglio prossimo. La holding precisa che l'assise delibererà anche la scissione della società votata oggi all'unanimità dal board.