Banda larga, connessioni in Italia tra le peggiori in Europa.
Si moltiplicano gli studi che confermano il ruolo cruciale per lo sviluppo dell’economia di una infrastruttura di rete in fibra ottica moderna e capillare. Eppure, il ritardo italiano non si sta riducendo e ancora manca una strategia nazionale che vada in questa direzione.
L’Italia vive un paradosso crescente, che si chiama digital divide. Il paradosso è che da una parte si moltiplicano gli studi secondo cui la diffusione della banda larga serve al rilancio dell’economia e crescono le proteste di aziende e istituzioni locali escluse dalla copertura. dall'altra invece i piani per la banda larga procedono a ritmi insoddisfacenti.
Continua ad essere negativo il risultato della banda larga Italiana, al 47° posto nel mondo e peggiore in Europa; ci si consola solo con il mobile
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato il nuovo rapporto Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni, che fotografa lo stato attuale italiano per quanto concerne la banda larga e le connessioni ad Internet, aggiornato a fine giugno 2014. Come in passato, l'Italia si conferma ancora una volta fra i peggiori, sicuramente il peggior stato Europeo in termini di banda larga.
A livello mondiale l'Italia è solo al 47° posto, con una media a connessione pari a circa 5.2 Mbps; un risultati di gran lunga inferiore non solo alla prima in classifica, la sud Corea con i suoi 23.6 Mbps, ma anche alle altre nazioni europee, come UK (9.9 Mbps) o Spagna (7.2 Mbps). Non solo, secondo AGCOM “Il ritardo dell'Italia si amplia se si considerano le linee in grado di supportare servizi video avanzati (“4K ready”). Solo l'1,6% delle connessioni italiane ha una velocità superiore ai 15 Mbps”. Ci si consola un po' di più con le connessioni mobili, dove la media italiana (4.6 Mbps) è in linea con quella Europea.
In definitiva rispetto agli ultimi dati, la situazione Italiana delle connessioni in banda larga non è particolarmente migliorata e il nostro Paese continua ad essere il fanalino di coda dell'Europa, continuando a perdere terreno in questo settore tecnologico.
L’Italia vive un paradosso crescente, che si chiama digital divide. Il paradosso è che da una parte si moltiplicano gli studi secondo cui la diffusione della banda larga serve al rilancio dell’economia e crescono le proteste di aziende e istituzioni locali escluse dalla copertura. dall'altra invece i piani per la banda larga procedono a ritmi insoddisfacenti.
Continua ad essere negativo il risultato della banda larga Italiana, al 47° posto nel mondo e peggiore in Europa; ci si consola solo con il mobile
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha pubblicato il nuovo rapporto Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni, che fotografa lo stato attuale italiano per quanto concerne la banda larga e le connessioni ad Internet, aggiornato a fine giugno 2014. Come in passato, l'Italia si conferma ancora una volta fra i peggiori, sicuramente il peggior stato Europeo in termini di banda larga.
A livello mondiale l'Italia è solo al 47° posto, con una media a connessione pari a circa 5.2 Mbps; un risultati di gran lunga inferiore non solo alla prima in classifica, la sud Corea con i suoi 23.6 Mbps, ma anche alle altre nazioni europee, come UK (9.9 Mbps) o Spagna (7.2 Mbps). Non solo, secondo AGCOM “Il ritardo dell'Italia si amplia se si considerano le linee in grado di supportare servizi video avanzati (“4K ready”). Solo l'1,6% delle connessioni italiane ha una velocità superiore ai 15 Mbps”. Ci si consola un po' di più con le connessioni mobili, dove la media italiana (4.6 Mbps) è in linea con quella Europea.
In definitiva rispetto agli ultimi dati, la situazione Italiana delle connessioni in banda larga non è particolarmente migliorata e il nostro Paese continua ad essere il fanalino di coda dell'Europa, continuando a perdere terreno in questo settore tecnologico.
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