Il Governo pronto alla "ghigliottina".
Avanti con le riforme. Matteo Renzi assicura: "Per cambiare l'Italia bisogna farle e le faremo". Il presidente del Consiglio, parlando a palazzo Chigi, ha spiegato: "Le immagini di qualcuno che vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme sono le immagini di chi pensa che si possa continuare così com'è. Ma per cambiare l'Italia bisogna fare le riforme e le faremo. Il governo è impegnato a testa alta e viso aperto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati".
Il governo pronto alla 'ghigliottina'
Slitta il voto agli emendamenti sul ddl Riforme. I lavori in Aula al Senato sono ripresi questa mattina, dopo che ieri il ministro Maria Elena Boschi ha difeso il testo uscito dalla Commissione Affari costituzionali definendo "vittima di un'allucinazione" chi parla di "svolta autoritaria". Parole che hanno provocato la reazione delle opposizioni, in particolare del M5s, che hanno contestato il ministro dai banchi di palazzo Madama.
Il timore di Palazzo Chigi è che il dibattito sulle riforme possa andare per le lunghe e l'approvazione finale possa arrivare addirittura a settembre. E poi c'è il pericolo del voto segreto dietro il quale potrebbero rifugiarsi i franchi tiratori. Ieri sono state presentate già diverse richieste in merito (da parte di Sel, M5s e dei dissidenti Pd Mineo e Tocci), anche se la decisione finale spetta al presidente del Senato Pietro Grasso.
L'ipotesi di un rinvio è esclusa con forza dal sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti (Pd): "Vogliono rinviare tutto a settembre, far chiudere l'Aula ad agosto con la riforma a metà strada. Lo impediremo con tutte le nostre forze. L'ostruzionismo è legittimo, ma è altrettanto legittimo, nel pieno e rigoroso rispetto dei regolamenti e delle procedure parlamentari, usare gli strumenti che consentono di arrivare al voto in tempi ragionevoli - ha detto in un'intervista ad Avvenire -.
Se le cose continuassero così la ghigliottina non sarebbe uno scandalo. In ogni caso valuteremo prima altri interventi, ad esempio un'attenta valutazione degli emendamenti da bocciare, in modo da farne decadere altri a catena e ridurre il numero delle votazioni".
Di Maio (M5S) riforme: "Il mio post è stato frainteso, il dialogo" con il Pd "non è finito e attendiamo la risposta definitiva". Così il vicepresidente della Camera e deputato del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, in un'intervista a 'Il Mattino'. "Temiamo però - sottolinea Di Maio - che si voglia temporeggiare, per questo occhi aperti al Senato, ma attendiamo ancora di capire cosa il Pd voglia fare sulle preferenze, lo stop all'immunità, il doppio turno di lista e gli altri punti che abbiamo posto sul tavolo".
Il governo pronto alla 'ghigliottina'
Slitta il voto agli emendamenti sul ddl Riforme. I lavori in Aula al Senato sono ripresi questa mattina, dopo che ieri il ministro Maria Elena Boschi ha difeso il testo uscito dalla Commissione Affari costituzionali definendo "vittima di un'allucinazione" chi parla di "svolta autoritaria". Parole che hanno provocato la reazione delle opposizioni, in particolare del M5s, che hanno contestato il ministro dai banchi di palazzo Madama.
Il timore di Palazzo Chigi è che il dibattito sulle riforme possa andare per le lunghe e l'approvazione finale possa arrivare addirittura a settembre. E poi c'è il pericolo del voto segreto dietro il quale potrebbero rifugiarsi i franchi tiratori. Ieri sono state presentate già diverse richieste in merito (da parte di Sel, M5s e dei dissidenti Pd Mineo e Tocci), anche se la decisione finale spetta al presidente del Senato Pietro Grasso.
L'ipotesi di un rinvio è esclusa con forza dal sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti (Pd): "Vogliono rinviare tutto a settembre, far chiudere l'Aula ad agosto con la riforma a metà strada. Lo impediremo con tutte le nostre forze. L'ostruzionismo è legittimo, ma è altrettanto legittimo, nel pieno e rigoroso rispetto dei regolamenti e delle procedure parlamentari, usare gli strumenti che consentono di arrivare al voto in tempi ragionevoli - ha detto in un'intervista ad Avvenire -.
Se le cose continuassero così la ghigliottina non sarebbe uno scandalo. In ogni caso valuteremo prima altri interventi, ad esempio un'attenta valutazione degli emendamenti da bocciare, in modo da farne decadere altri a catena e ridurre il numero delle votazioni".
Di Maio (M5S) riforme: "Il mio post è stato frainteso, il dialogo" con il Pd "non è finito e attendiamo la risposta definitiva". Così il vicepresidente della Camera e deputato del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, in un'intervista a 'Il Mattino'. "Temiamo però - sottolinea Di Maio - che si voglia temporeggiare, per questo occhi aperti al Senato, ma attendiamo ancora di capire cosa il Pd voglia fare sulle preferenze, lo stop all'immunità, il doppio turno di lista e gli altri punti che abbiamo posto sul tavolo".