Il falso bonus in busta paga di Coerenzi a partire da Maggio proprio due giorni dopo il voto delle elezioni Europee.
In questi mesi la presenza di Coerenzi in TV è stata massiccia e quasi nauseante. Coerenzi ha avuto grande spazio rispetto ad altre forze politiche in TV e questo gli ha consentito non solo poter confondere le idee degli italiani, con uso di parole fuorvianti tese ad evidenziare la forma e quindi gli annunci con un sapore tutto elettorale, nascondendo invece, quella che è la sostanza dei provvedimenti adottati dal suo Governo, a partire dalla falsa abolizione delle Province per terminare con l'ultimoDL Irpef, relativo al famoso bonus in busta paga di 80 euro che doveva essere per tutti e non una tantum.
Adesso abbiamo il testo definitivo del Decreto legge già pubblicato in G.U. e tutto quello viene contestato attraverso questo POST si trova scritto all'Art 1 di tale Decreto.
Prima falsità: quello che viene chiamato bonus non è per tutti, ma è attribuito solo ai lavoratori dipendenti e assimilati. Sono quindi esclusi, i pensionati e lavoratori autonomi.
Seconda falsità: il bonus non sarà di 80 euro, ma avrà un importo diverso per fasce di reddito. Quindi non saranno 80€x12= 960€ annui ma:
1) 640 euro annui, se il reddito complessivo non è superiore a 24.000 euro (quindi 53,03€ al mese)
2) 640 euro annui, se il reddito complessivo è superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 2.000 euro."
Ovviamente, il credito è rapportato al periodo di lavoro nell'anno (quindi non si tratta di un importo fisso).
Terza falsità (che non è stata mai spiegata bene in TV e la più importante):
Le disposizioni di cui sopra si applicano per il solo periodo d'imposta 2014 (quindi una vera e propria tantum e non un intervento strutturale che garantisce il bonus anche negli anni futuri).
Verrebbe pertanto da dire che si tratterebbe non di un bonus strutturale come è stato propagandato, ma di un costo che lo Stato italiano deve coprire, per sostenere la campagna elettorale di Coerenzi, e non di una misura tesa a rilanciare i consumi come spiegato dal Governo invece. Oltretutto, il bonus sarà riconosciuto nella prossima busta paga di Maggio, nella maggior parte dei casi il 27 di ogni mese cioè due giorni dopo le elezioni europee che si tengono il 25! Anche perchè parliamoci chiaro con 80€ (in realtà di meno) la maggior parte degli italiani li spenderà non in beni di consumo, ma per pagare arretrati (bollette, assicurazioni ecc) e forse arrivare a fare la spesa dell'ultima settimana del mese (famiglie monoreddito e/o con più figli o con rata mutuo).
Quindi Coerenzi vive in un altro mondo! I problemi dell'Italia sono la disoccupazione, la tassazione troppo alta, il costo del lavoro, la corruzione e l'evasione fiscale (che non hanno alcuna connessione con la moneta EURO perché hanno un'origine interna).
Per terminare, non è stato spiegato pure, che l'importo del credito (cioè del bonus) è riconosciuto solo e nel caso in cui:
l'imposta lorda determinata sui redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l) (quindi redditi solo di lavoro dipendente e assimilati), sia di importo superiore a quello della detrazione spettante e prevista all'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917 (Altre detrazioni).
Tradotto significa questo: chi ha più di un lavoro come dipendente potrebbe non godere di questo bonus se le detrazioni sono maggiori dell'imposta dovuta.
Paradossalmente questo influisce maggiormente sui lavoratori più deboli, cioè i precari, che non hanno un contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno e che si trovano costretti a fare più di un lavoro con contratti part-time e a progetto.
Testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale: Decreto Legge IRPEF
Adesso abbiamo il testo definitivo del Decreto legge già pubblicato in G.U. e tutto quello viene contestato attraverso questo POST si trova scritto all'Art 1 di tale Decreto.
Prima falsità: quello che viene chiamato bonus non è per tutti, ma è attribuito solo ai lavoratori dipendenti e assimilati. Sono quindi esclusi, i pensionati e lavoratori autonomi.
Seconda falsità: il bonus non sarà di 80 euro, ma avrà un importo diverso per fasce di reddito. Quindi non saranno 80€x12= 960€ annui ma:
1) 640 euro annui, se il reddito complessivo non è superiore a 24.000 euro (quindi 53,03€ al mese)
2) 640 euro annui, se il reddito complessivo è superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 2.000 euro."
Ovviamente, il credito è rapportato al periodo di lavoro nell'anno (quindi non si tratta di un importo fisso).
Terza falsità (che non è stata mai spiegata bene in TV e la più importante):
Le disposizioni di cui sopra si applicano per il solo periodo d'imposta 2014 (quindi una vera e propria tantum e non un intervento strutturale che garantisce il bonus anche negli anni futuri).
Verrebbe pertanto da dire che si tratterebbe non di un bonus strutturale come è stato propagandato, ma di un costo che lo Stato italiano deve coprire, per sostenere la campagna elettorale di Coerenzi, e non di una misura tesa a rilanciare i consumi come spiegato dal Governo invece. Oltretutto, il bonus sarà riconosciuto nella prossima busta paga di Maggio, nella maggior parte dei casi il 27 di ogni mese cioè due giorni dopo le elezioni europee che si tengono il 25! Anche perchè parliamoci chiaro con 80€ (in realtà di meno) la maggior parte degli italiani li spenderà non in beni di consumo, ma per pagare arretrati (bollette, assicurazioni ecc) e forse arrivare a fare la spesa dell'ultima settimana del mese (famiglie monoreddito e/o con più figli o con rata mutuo).
Quindi Coerenzi vive in un altro mondo! I problemi dell'Italia sono la disoccupazione, la tassazione troppo alta, il costo del lavoro, la corruzione e l'evasione fiscale (che non hanno alcuna connessione con la moneta EURO perché hanno un'origine interna).
Per terminare, non è stato spiegato pure, che l'importo del credito (cioè del bonus) è riconosciuto solo e nel caso in cui:
l'imposta lorda determinata sui redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l) (quindi redditi solo di lavoro dipendente e assimilati), sia di importo superiore a quello della detrazione spettante e prevista all'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917 (Altre detrazioni).
Tradotto significa questo: chi ha più di un lavoro come dipendente potrebbe non godere di questo bonus se le detrazioni sono maggiori dell'imposta dovuta.
Paradossalmente questo influisce maggiormente sui lavoratori più deboli, cioè i precari, che non hanno un contratto a tempo indeterminato e a tempo pieno e che si trovano costretti a fare più di un lavoro con contratti part-time e a progetto.
Testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale: Decreto Legge IRPEF