La precarietà imposta con DL lavoro del Governo Renzi.
Il decreto Lavoro è legge. L'aula della Camera ha approvato il testo in via definitiva. 279 i 'sì' e 143 i 'no' (tra cui M5S)
Il decreto mantiene l'impostazione originaria data dal premier Matteo Renzi e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, cioè quella di rendere più facile il ricorso ai contratti a termine e all'apprendistato con l'obiettivo, sostiene il Governo, di "rilanciare l'occupazione".
Tesi contestata dalle opposizioni (M5S e SEL) che ritengono le misure un'ulteriore spinta alla precarietà.
Il testo iniziale è stato confermato nella parte in cui innalza da 12 a 36 mesi la durata dei contratti a termine senza il requisito della causalità; le proroghe possibili nei 36 sono cinque.
Retromarcia invece, rispetto al risultato raggiunto in prima battuta a Montecitorio, sull'obbligo di assunzione per chi non rispetta il tetto del 20% di contratti a termine sull'organico a tempo indeterminato dell'azienda: se sforano la soglia i datori di lavoro dovranno pagare una multa tra il 20% e il 50% della retribuzione del lavoratore.
Quindi per Coerenzi, aumentare i posti di lavoro, non significa crearne di nuovi con investimenti pubblici e favorendo gli investimenti privati, ma semplicemente, rafforzare un forma contrattuale oltretutto esistente e funzionante, per aumentare la precarietà e non i posti lavoro.
Basta pensare al fatto che si aumenta inutilmente il tempo dei contratti a termini, perché un anno basta e avanza per formare e per capire se il lavoratore abbia acquisito quelle capacità necessarie per essere poi confermato a tempo indeterminato; in più vi è il fatto che verrà consentito all'imprenditore di assumere con questa forma contrattuale senza causale, necessaria a motivare l'esigenza produttiva (esistente prima) che porta alla scelta di un contratto diverso da quello a tempo indeterminato che è la forma ordinaria prevista per legge.
Secondo voi un imprenditore che fatica a restare sul mercato, che subisce una pressione fiscale alta e un costo del lavoro insostenibile, quale sarà, la forma contrattuale che sceglierà per assumere un lavoratore anche con capacità ed esperienza già acquisite? Sicuramente il contratto a termine oggi più lungo e che costa la metà di un contratto a tempo indeterminato e magari qualche ora in nero associata che non fa mai male!
Veniamo ai contratti di formazione. La retribuzione di un lavoratore con contratto di apprendistato sarà del 35% rispetto a quella prevista dai contratti collettivi per lo stesso livello di inquadramento e non è più previsto nemmeno l'obbligo, per cui l’assunzione di nuovi giovani con contratto di apprendistato sia condizionata alla conferma in servizio, al termine del periodo formativo, degli altri apprendisti reclutati in precedenza.
In Germania invece, tanta criticata per l'EURO, oltre a prevedere già un reddito di cittadinanza per i disoccupati (in Italia viene proposto solo dal M5S), dal 2015 introdurrà pure un salario minimo di 8,50€ l'ora anche per gli apprendisti (altro che 80€ di CoeRenzi che in realtà sono solo 53,33€, perché il credito (bonus) riconosciuto è di solo 640€ annui e non 1000€ circa come dice Renzi in TV, spettante solo se risulta un'imposta lorda superiore alle detrazioni ed pure rapportato al periodo effettivo di lavoro vedi: circolare AGENZIA DELLE ENTRATE).
Il decreto mantiene l'impostazione originaria data dal premier Matteo Renzi e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, cioè quella di rendere più facile il ricorso ai contratti a termine e all'apprendistato con l'obiettivo, sostiene il Governo, di "rilanciare l'occupazione".
Tesi contestata dalle opposizioni (M5S e SEL) che ritengono le misure un'ulteriore spinta alla precarietà.
Il testo iniziale è stato confermato nella parte in cui innalza da 12 a 36 mesi la durata dei contratti a termine senza il requisito della causalità; le proroghe possibili nei 36 sono cinque.
Retromarcia invece, rispetto al risultato raggiunto in prima battuta a Montecitorio, sull'obbligo di assunzione per chi non rispetta il tetto del 20% di contratti a termine sull'organico a tempo indeterminato dell'azienda: se sforano la soglia i datori di lavoro dovranno pagare una multa tra il 20% e il 50% della retribuzione del lavoratore.
Quindi per Coerenzi, aumentare i posti di lavoro, non significa crearne di nuovi con investimenti pubblici e favorendo gli investimenti privati, ma semplicemente, rafforzare un forma contrattuale oltretutto esistente e funzionante, per aumentare la precarietà e non i posti lavoro.
Basta pensare al fatto che si aumenta inutilmente il tempo dei contratti a termini, perché un anno basta e avanza per formare e per capire se il lavoratore abbia acquisito quelle capacità necessarie per essere poi confermato a tempo indeterminato; in più vi è il fatto che verrà consentito all'imprenditore di assumere con questa forma contrattuale senza causale, necessaria a motivare l'esigenza produttiva (esistente prima) che porta alla scelta di un contratto diverso da quello a tempo indeterminato che è la forma ordinaria prevista per legge.
Secondo voi un imprenditore che fatica a restare sul mercato, che subisce una pressione fiscale alta e un costo del lavoro insostenibile, quale sarà, la forma contrattuale che sceglierà per assumere un lavoratore anche con capacità ed esperienza già acquisite? Sicuramente il contratto a termine oggi più lungo e che costa la metà di un contratto a tempo indeterminato e magari qualche ora in nero associata che non fa mai male!
Veniamo ai contratti di formazione. La retribuzione di un lavoratore con contratto di apprendistato sarà del 35% rispetto a quella prevista dai contratti collettivi per lo stesso livello di inquadramento e non è più previsto nemmeno l'obbligo, per cui l’assunzione di nuovi giovani con contratto di apprendistato sia condizionata alla conferma in servizio, al termine del periodo formativo, degli altri apprendisti reclutati in precedenza.
In Germania invece, tanta criticata per l'EURO, oltre a prevedere già un reddito di cittadinanza per i disoccupati (in Italia viene proposto solo dal M5S), dal 2015 introdurrà pure un salario minimo di 8,50€ l'ora anche per gli apprendisti (altro che 80€ di CoeRenzi che in realtà sono solo 53,33€, perché il credito (bonus) riconosciuto è di solo 640€ annui e non 1000€ circa come dice Renzi in TV, spettante solo se risulta un'imposta lorda superiore alle detrazioni ed pure rapportato al periodo effettivo di lavoro vedi: circolare AGENZIA DELLE ENTRATE).