Caso Ruby, via all'Appello: Berlusconi rischia di uscire dalla scena politica.
Silvio Berlusconi rischia grosso. Stamattina, davanti alla Corte d'Appello di Milano, si apre il processo Ruby, che in primo grado ha visto l'ex premier condannato a 7 anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile. Secondo i giudici di primo grado, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 l'allora Presidente del Coniglio avrebbe esercitato pressioni sulla questura milanese per fare rilasciare la minorenne Karima El Marough, prostituta minorenne più volte presente alle cosiddette "cene eleganti" organizzate ad Arcore, affidata la notte stessa alla consigliera regionale Nicole Minetti.
Dal punto di vista politico si potrebbero avere conseguenze di impatto: una conferma della condanna getterebbe ulteriore discredito su un leader sempre più stanco, alle soglie degli ottant'anni e già marchiato dalla sentenza Mediaset. Se, dunque, i giudici del secondo grado confermassero la condanna, a Berlusconi resterebbe solamente la Cassazione.
Quand'anche la Suprema Corte dovesse condannarlo (anche riducendo la pena) per l'ex premier si aprirebbero davvero le porte dell'oblio: l'affidamento ai servizi in prova salterebbe e il maggior azionista di Mediaset dovrebbe scontare le due pene cumulate agli arresti domiciliari. Un totale di 11 anni, visto che una seconda condanna definitiva revocherebbe ex tunc il beneficio dell'indulto (che ha tagliato 3 dei 4 anni di pena per il processo sui diritti tv).
Altro che agibilità politica: Berlusconi finirebbe di saldare il proprio debito con la giustizia alla verdissima età di 88 anni. Uno scenario da incubo, che il collegio difensivo dell'ex premier farà di tutto per scongiurare.
Dal punto di vista politico si potrebbero avere conseguenze di impatto: una conferma della condanna getterebbe ulteriore discredito su un leader sempre più stanco, alle soglie degli ottant'anni e già marchiato dalla sentenza Mediaset. Se, dunque, i giudici del secondo grado confermassero la condanna, a Berlusconi resterebbe solamente la Cassazione.
Quand'anche la Suprema Corte dovesse condannarlo (anche riducendo la pena) per l'ex premier si aprirebbero davvero le porte dell'oblio: l'affidamento ai servizi in prova salterebbe e il maggior azionista di Mediaset dovrebbe scontare le due pene cumulate agli arresti domiciliari. Un totale di 11 anni, visto che una seconda condanna definitiva revocherebbe ex tunc il beneficio dell'indulto (che ha tagliato 3 dei 4 anni di pena per il processo sui diritti tv).
Altro che agibilità politica: Berlusconi finirebbe di saldare il proprio debito con la giustizia alla verdissima età di 88 anni. Uno scenario da incubo, che il collegio difensivo dell'ex premier farà di tutto per scongiurare.